Aeroporti, biometrica nei controlli, ma Italia indietro

Entro 2009 adottata da 1 scalo su 3. Da noi manca via libera da ministero

Risparmiare tempo ottenendo maggiore security si può, anche durante i controlli in aeroporto. In dieci secondi, infatti, è possibile identificare il passeggero e verificare i suoi dati utilizzando il riconoscimento facciale e delle impronte digitali e la lettura dell’iride. Una soluzione già applicata nei grandi scali statunitensi dopo gli attentati dell’11 settembre 2002 che però in Italia non è ancora decollata. Progetti sperimentali sono all’esame del ministero dell’Interno con l’Enac mentre in passato anche l’Alitalia con la Sita (società che si occupa di tecnologie biometriche) ha sperimentato qualcosa di simile a Fiumicino e Malpensa, gli aeroporti italiani con maggiore flusso di passeggeri verso aree extra Schengen. Manca, però, il via libera dal ministero dell’Interno. L’argomento è stato al centro del dibattito durante il convegno “Trasporto aereo: security o efficienza? Le nuove tecnologie tra sicurezza delle frontiere e gestione efficiente dei flussi. Esperienze internazionali a confronto” organizzato da Sita in collaborazione con la rivista Air Press. La biometrica entro il 2009 verrà adottata dal 33% degli aeroporti mondiali (+30% rispetto al 2005) e consentirà di introdurre misure di sicurezza in ognuna delle fasi del viaggio del passeggero. L’introduzione del passaporto biometrico consente già un processo rapido ai controlli di immigrazione con un tasso di errore nel mancato riconoscimento inferiore al 5% e un tasso di riconoscimento errato inferiore allo 0,5%.

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