Agli stranieri piace fare shopping negli aeroporti italiani

In Italia ogni anno transitano circa 175 milioni di passeggeri negli aeroporti italiani che si stanno trasformato in veri e propri ‘quartieri dello shopping’. L’agenzia di comunicazione d’impresa di Klaus Davi and company ha analizzato il gradimento di questi nuovi hub dello shopping per conto di una multinazionale del settore cosmetico. Secondo lo studio, sono almeno 35 milioni i turisti stranieri che nel 2017 hanno acquistato un oggetto in un aeroporto.

I turisti (secondo un campione di 987 turisti provenienti da: Europa nel 53% dei casi; Americhe nel 22% dei casi; Estremo Oriente nel 11% dei casi e Mondo Arabo nel 9% dei casi) intanto promuovono questa nuova funzione degli aeroporti. Secondo la ricerca, anche a causa di ritardi cronici, i turisti hanno passato in media due ore totali negli aeroporti italiani. Il tempo dedicato allo shopping in queste fasi di attesa nel caso delle donne raggiunge anche un’ora di tempo con une media di 30 minuti che nel caso degli uomini si abbassa a 15 minuti.

I negozi che i turisti apprezzano di più sono di accessori 14%, profumi 12%, vestiti 11% , articoli da viaggio 10%, souvenir 9%, prodotti tipici regionali 8%, gadget 7%, e articoli sportivi 6% che rappresentano le squadre di calcio italiano.

Ad acquistare i prodotti in aeroporto sono le donne nel 57% dei casi e gli uomini nel 43% anche se la percentuale maschile sale nei mesi invernali.

Le 10 tipologie di oggetti acquistati dalle donne sono tendenzialmente: foulard 15%, intimo 14%, profumi 13%, occhiali da sole 11%, gioielli 10%, borse 9%, souvenir 8%, trucchi o creme per il viso/corpo 6%, scarpe 5%, abbigliamento 4%.

Invece quelle acquistate dagli uomini risultano: orologi 15%, occhiali da sole 13%, vino o liquori 11%, libri 9%, profumi/deodoranti 7%, portafogli o portaocchiali 6%, rasoio per barba 5%, t-shirt 4%, prodotti elettronici 3%, articoli sportivi 1%.

Ecco i dieci aeroporti più amati per lo shopping dagli stranieri, considerando sia le aeree free che quelle sottoposte a controlli di sicurezza: Milano Malpensa -18 %: giudicato ben organizzato e con personale qualificato; Roma Fiumicino – 17%: promosso per l’assortimento di prodotti e la varietà dei negozi; Napoli – 13%: interessante per l’offerta di prodotti tipici campani e non solo; Milano Linate – 11%: bella vetrina dei prodotti ‘made in Italy’; Bari -10 %: essenziale nell’offerta ma con prezzi accettabili; Venezia – 8 %: ben organizzato ed efficiente, adatto per fare acquisti; Bergamo – 6%: una galleria di opportunità d’acquisto con prezzi non sempre elevati; Bologna – 5%: ottima la suddivisione fra offerta fashion, food & beverage e general stores; Pisa – 4%: o ambiente accogliente e caratteristico; Roma Ciampino;Catania – 3%: ex aequo, scali entrambi in ascesa come offerta ma poco funzionali a promuovere le economie locali.

Per gli stranieri comunque i prezzi degli oggetti venduti negli aeroporti sono elevati nel 25% dei casi; mediamente elevati nel 16% dei casi; accettabili nel 10% dei casi e convenienti nel 10 % dei casi. Promosso il personale per la padronanza dell’inglese nel 77% dei casi mentre alcuni turisti lo vorrebbero più servizievole e client-oriented (33%).

 

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