Arriva Decreto Linate, voli non solo verso capitali, e Malpensa trema

Arriva il via libera al decreto Linate e sarà valido anche dopo il semestre di Expo 2015, a differenza di quanto auspicato dal Comune di Milano, dalle Regione e dalla Sea, la società che gestisce gli scali milanesi. Dunque, ora, Linate potrà collegare Milano anche a città europee che non sono capitali.   

“Il decreto non è la liberalizzazione di Linate”, ci tiene a evidenziare il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, spiegando che restano i paletti posti dal decreto Bersani (18 movimenti orari, point to point e tipologia di aereo) e che “Malpensa rimane strategica”, così come previsto dal piano nazionale degli aeroporti. L’obiettivo è “razionalizzare l’offerta dei due scali milanesi rendendo Malpensa più intercontinentale e internazionale, mentre Linate sarà sempre più locale ed europeo”.    

Immediato però l’altolà dell’Onlit (Osservatorio nazionale sui Trasporti), secondo cui il decreto è “discriminatorio”, “affossa Malpensa” e “rischia di essere illegittimo e di essere impugnato a Bruxelles dalle compagnie aeree europee”.

Esprime “rammarico per l’assenza della prevista clausola di temporaneità” il presidente Sea, Pietro Modiano, che chiede “un forte impegno del Governo per assicurare la piena libertà di accesso a Malpensa dei vettori internazionali attraverso la concessione e il mantenimento dei Diritti di V Libertà”. E sulla quinta libertà Lupi si limitaa rispondere che “il ministero valuterà le proposte che arriveranno coerentemente con il piano nazionale degli aeroporti”. 

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