Assaereo ed Ibar, che rappresentano le compagnie aeree che operano in Italia, dicono "no all'ennesima deroga sulle tariffe per privilegiare i più forti a spese delle compagnie aeree e dei passeggeri" e "pretendono di partecipare attivamente alla definizione degli investimenti, delle tariffe e della qualità dei servizi offerti ai passeggeri" da parte delle società di gestione aeroportuali.
In un appello al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al governo, le due associazioni chiedono che "nel Decreto Semplificazioni non si dia luogo all'ennesima deroga alla normativa in materia di investimenti, tariffe e qualità dei servizi aeroportuali (Contratti di Programma), ad esclusivo ed ennesimo vantaggio dei tre maggiori concessionari pubblici".
I grandi aeroporti, si legge nel comunicato, "vogliono gestire autonomamente la partita delle nuove tariffe attraverso regole ad hoc fatte apposta per privilegiare i più forti a spese delle compagnie aeree e dei loro passeggeri. Alcuni esempi: AdR (Roma) cerca da anni di scaricare sui vettori e sui passeggeri il costo della privatizzazione della Società; Save (Venezia) vuol far ricadere in tariffa gli investimenti degli ultimi dieci anni. Investimenti già ampliamente remunerati al punto di aver consentito, allo stesso gestore, ingenti investimenti anche in altri settori industriali; Sea (Milano) ha deciso la costruzione di una terza pista del tutto inutile e per questo contestata".