Assaeroporti: aprire nuovi scali? meglio razionalizzare e consorziarsi

Ci sono alcune distonie tra il piano del Governo e quello che è arrivato alla Camere. Infatti mentre si prevedono stimoli del Governo alla creazione di nuovi aeroporti ci si muove verso un’auspicabile razionalizzazione. A esprimere qualche dubbio è il vice presidente vicario di Assaeroporti, Fulvio Cavalleri, a margine di un’audizione presso la commissione Trasporti della Camera sullo schema di decreto per l’individuazione degli aeroporti di interesse nazionale.   

“Bisogna superare certi campanilismi e creare forme di consorzialità o individuazione servizi comuni per mantenere sul territorio servizi abbattendo costi – ha spiegato – in questo momento non servono nuovi aeroporti ma far funzionare bene quelli che ci sono. Aprirne altri senza la ripresa del traffico vorrebbe dire creare altre criticità ma senza soldi per gestirle. Gli aeroporti sotto i 200 mila passeggeri probabilmente non si reggono – ha sottolineato Cavalleri – ma bisogna vedere se con una programmazione territoriale più ampia, di cui lo scalo è solo una parte, si può creare un bacino”.

Secondo Cavalleri, poi, “non bastano solo i collegamenti con l’alta velocità, bisogna collegare gli aeroporti italiani anche con i raccordi autostradali e i porti. Anche a livello europeo è necessario portare avanti progetti di legge sull’intermodalità con corsie preferenziali. L’unico modo per sviluppare il turismo nel nostro paese è un sistema di mobilità interconnesso e moderno”.

 

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