Domenica di caos all’aeroporto di Fiumicino dove circa 1.500 bagagli sono rimasti a terra per la protesta di un gruppo di lavoratori di Alitalia che si è ritrovato ‘licenziato’ con i badge disattivati prima di aver ricevuto le lettere di messa in mobilità. Solo ‘un disguido’ secondo la compagnia, ma che si colloca nel clima di tensione provocato dalla messa in mobilità di quasi mille dipendenti e che ha evocato la paralisi dello scorso agosto, quando nello scalo romano si accumularono per giorni quasi 20mila bagagli da dover riavviare a destinazione.
A provocare i disagi, la protesta di alcuni addetti Alitalia al Net, il sistema automatizzato di smistamento bagagli, scattata dopo aver appreso che 15 colleghi, pur avendo timbrato l’ingresso in aeroporto per iniziare il turno di lavoro, avevano alle 7 il proprio account aziendale bloccato mentre soltanto oggi sarebbe dovuto essere disattivato in coincidenza con la consegna delle lettere di messa in mobilità. Il problema ha riguardato il trasferimento dei bagagli dei voli in transito dalle 7 alle 13 e la situazione si è sbloccata solo nel primo pomeriggio con l’avvio di un nuovo turno di lavoro.