Il nuovo aeroporto di Berlino non aprirà neanche nel 2013

Slitta ancora l’apertura e il sindaco si dimette da guida comitato direttivo società aeroportuale

Slitta per l'ennesima volta l'inaugurazione del nuovo aeroporto di Berlino, il Willy Brandt, che secondo le ultime indiscrezioni non potrà aprire prima del 2014. Il motivo per cui verrà rinviata anche l'inaugurazione prevista ad ottobre prossimo è in un elenco di "centinaia" di "errori di costruzione e mancanze" contenute nel rapporto tecnico riservato pubblicato dalla Bild che ha puntato il dito contro il sindaco della città, Klaus Wowereit che, alla fine ha annunciato le dimissioni dalla guida del comitato direttivo della società aeroportuale ma non quella da primo cittadino.
Del resto, l'inaugurazione di BER – la sigla dello scalo per il quale erano previsti i voli a partire dall'estate scorsa – è stata rimandata quattro volte. Candidato ad essere il terzo aeroporto della Germania dopo Francoforte e Monaco, e a sostituire quelli vecchi della città un tempo divisa fra est e ovest, (Schoenefeld e Tegel), l'aeroporto è stato presentato alla stampa mondiale appena 6 mesi fa. Tre settimane prima di una clamorosa disdetta (era già la seconda) della imponente manifestazione che avrebbe dovuto aprirlo al mondo. Per il taglio del nastro era annunciata Angela Merkel.
In realtà il progetto avviato nel 1992, il cui cantiere è stato aperto nel 1996, ha subito numerose battute d'arresto. Fu fermato anche dalla magistratura nel 2005. Il 3 giugno del 2012 lo scalo progettato per 27 milioni di passeggeri avrebbe dovuto segnare la parola fine di questa odissea: ma venti giorni prima le falle del sistema anti-incendio hanno fatto rimandare l'apertura ad agosto. La data del 27 ottobre 2013 era stata decisa, infine, a settembre. Ora Bild rivela che l'aeroporto non sarà pronto neppure per allora: non potrà esserlo, a quanto pare, prima del 2014. E il tabloid riferisce che i tecnici hanno consigliato un altro anno e mezzo di lavori. Con conseguente aumento di costi: il calcolo dei danni ora è salito a 4,3 miliardi di euro

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