La sicurezza degli aeroporti in Belgio presentava sin dal 2011 “gravi carenze”, tra cui “personale non addestrato” e controlli “inadeguati”. E’ quanto emerge da due rapporti riservati su ispezioni compiute sui sei scali belgi ed inviati dalla Direzione Generale Trasporti della Commissione europea al governo belga. Il primo è del 26 luglio 2011, il secondo del 28 aprile 2015.
Tra i rilievi dell’ultimo rapporto, anche il fatto che nell’aeroporto di Bruxelles-Zaventem nel corso del 2013 sono state compiute solo 7 fra test e ispezioni, calate ad appena 4 ispezioni in tutto il 2014. In quell’anno, è scritto nel rapporto degli ispettori Ue, a Zaventem “non sono stati ispezionati i programmi per il controllo dei veicoli, la sorveglianza, il pattugliamento ed altri controlli fisici, la protezione dei passeggeri, e lo screening, protezione e riconsegna dei bagagli”.
La notizia della pubblicazione dei due rapporti dell’Ue ha scatenato una vera e propria bufera sulla ministra dei trasporti belga, Jacqueline Galant. Tra l’altro la Ue rlevava che il ministero aveva solo sei ispettori e Galant aveva respinto ogni richiesta di potenziamento. Oggi il ‘presidente’ del Servizio Pubblico Federale Mobilità (equivalente del direttore generale di un ministero italiano), Laurent Ledoux, ha presentato le dimissioni in aperta polemica con Galant, con la quale, “non abbiamo la stessa concezione di ‘interesse generale'”.
Nella lettera di dimissioni ha scritto che la ministra ha comportamenti “degni della Gestapo”, accusandola inoltre di aver permesso a Belgocontrol, l’ente di gestione del traffico aereo, di diventare “uno stato nello stato”.