Scalo Bruxelles ancora chiuso, allestita struttura temporanea

A più di una settimana dagli attentati che hanno brutalmente scosso Bruxelles, l’aeroporto resta ancora chiuso. Lo scalo internazionale di Zaventem, dove sono esplose le prime due bombe devastando la sala partenze, è ancora sigillato. Da una settimana nessun volo decolla o atterra. Molte sono ancora le auto e i bagagli rimasti intrappolati e le procedure per poterli recuperare sono rigidissime.

La compagnia che gestisce l’aeroporto, la Brussels Airport, ha addirittura creato un sito internet alternativo per gestire l’emergenza. Le compagnie low cost come Ryanair che operano anche da Charleroi vi hanno deviato le rotte da Zaventem, altri charter come Jetairfly hanno scelto Ostenda, mentre l’ex compagnia di bandiera Brussels Airlines, con perdite di 5mln al giorno, e altre come Alitalia stanno operando da Liegi.

Una nuova struttura temporanea è stata nel frattempo allestita a Zaventem, per poter permettere i check-in la cui area è stata spazzata via dalle esplosioni dei kamikaze, ma deve ancora arrivare il via libera per poterla utilizzare e per questo è stato compiuto un test con 800 dipendenti-figuranti per una riapertura a meno del 20% delle capacità operative, pari a 800 passeggeri all’ora contro i 5mila dei tempi normali. “Ci vorranno diversi mesi per poter tornare alla normalità”, ha avvertito l’ad di Brussels Airport Arnaud Feist.

Unico passo in avanti, il completamento dell’identificazione delle 32 vittime, che si chiude con un bilancio di 17 belgi e 15 stranieri deceduti, tra cui l’italiana Patricia Rizzo. Ancora 90 i feriti gravi ricoverati, di 21 nazionalità diverse e un terzo con ustioni. Le ferite sono ancora fresche e forse il 22 marzo, con le bombe che hanno sventrato l’aeroporto e una delle stazioni metro di maggior passaggio, segnerà uno spartiacque nella vita della città. “Il concetto di normalità”, ha ammesso il sindaco della capitale belga Yvan Mayeur, “dovrà essere rivisto”.

 

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