Sea, la società pubblica che controlla gli aeroporti milanesi, torna nel mirino di Bruxelles per la controllata Airport Handling: l’antitrust europeo sospetta che la nuova società sia un’operazione ‘cosmetica’, con la quale si cerca di aggirare il recupero, imposto dalla Commissione a dicembre 2012, dei 360 milioni di euro di aiuti di Stato ricevuti da Sea Handling.
La Commissione europea ha quindi aperto un’indagine per esaminare se l’iniezione di capitale di 25 milioni di euro da parte della Sea SpA ad Airport Handling è in linea con le norme sugli aiuti di Stato. La Commissione vuole capire se questa iniezione di capitale aggira la sua decisione del 2012 che richiedeva di rimborsare gli aiuti di Stato illegali che Sea SpA aveva dato alla sua Sea Handling.
“Ce l’aspettavamo e all’indagine della Commissione risponderemo in modo chiaro e convincente”, ha commentato il presidente della Sea, Pietro Modiano, spiegando come “abbiamo lavorato in modo scrupoloso affinché la nuova società Airport Handling nasca e si sviluppi su basi del tutto coerenti con le normative ed i principi comunitari”.
Ma Bruxelles è scettica. Stando alle autorità italiane – spiega la Commissione – non c’è continuità economica tra SEA Handling, chiusa a giugno 2014, ed Airport Handling, che ha avviato la sua attività il 1 luglio 2014.