Agenzie di viaggio e tour operator tradizionali sono al tramonto. Parola di Matteo Pennacchi, 42 anni, un bagaglio di tre giri del mondo alle spalle, di cui uno letteralmente senza un soldo in tasca, giornalista, un recente passato di esperto di marketing e comunicazione per grandi gruppi e tour operator, dai Viaggi dell’Elefante al Gruppo Oberoi Hotels, attualmente responsabile in Italia dei corrispondenti del Gruppo svizzero Kuoni e ceo di www.aroundtheworldtours.com, operatore specializzato in giri del mondo.
Secondo Pennacchi, dunque, sta volgendo al termine una stagione che ha caratterizzato finora il turismo: la classica filiera cliente-agenzia-tour operator-corrispondente-strutture e servizi ricettivi non esiste più. La crisi economica e internet hanno reso l’industria turistica un’economia “liquida”, in cui le richieste del viaggiatore trovano risposta in un’infinità di nuove soluzioni.
“Oggi – spiega – il 95% dei giovani europei e americani usano internet per informarsi sui viaggi e oltre la metà organizza voli, soggiorni e visite direttamente online. Le Olta, agenzie turistiche online, hanno preso il posto delle agenzie su strada. I motori di ricerca, con un click, offrono uno studio di mercato globale, soprattutto per comparare voli e hotel nel mondo. I pochi tour operator che sopravvivono, si specializzano o offrono ‘dynamic packages’, ovvero la possibilità per il cliente di avere in tempo reale il proprio viaggio su misura. Anche l’editoria è cambiata; i mensili di viaggio si leggono online e per approfondire c’è la galassia dei blog. Se non si è pronti a fare il salto dall’organizzazione classica del viaggio a quella 2.0, oppure si ha paura di partire, nessun problema, esiste il travel coaching e lo psicologo dei viaggi”.
Infine, la ricetta di Pennacchi per far tornare l’Italia ai vertici delle classifiche mondiali dei Paesi più visitati: centralizzare l’organizzazione turistica, ricreando il ministero del Turismo, dando, in attesa della riforma del Titolo V della Costituzione, più poteri al Dipartimento al Turismo “al quale dovrebbero essere assegnati tutti i fondi ricavati dalla tassa di soggiorno”; sfoltire e ottimizzare il sistema di associazioni ed enti che affollano il settore; applicare tolleranza zero nei confronti dell’abusivismo in tutte le sue forme, dalle strutture balneari ai taxi e dedicare infine maggiore cura alla pulizia delle città.