L’agente di viaggio del domani dovrà riservare un’attenzione particolare a sostenibilità e digitalizzazione. Soprattutto se si parla di intelligenza artificiale. È quanto è emerso dalla ricerca ‘Focus sul settore agenzie di viaggi in Italia. Effetti post-pandemia e nuove prospettive’, realizzata da Roberto Gentile per Fiavet Confcommercio ed Ente bilaterale nazionale turismo e presentata a Villa Medici, a Roma.
In Italia oggi ci sono 7100 agenzie viaggi complessive (1500 iscritte a Fiavet) – di cui 6810 sono dettaglianti puri e 290 ricettivisti – con un lieve incremento rispetto ai circa 6500 esercizi registrati nel 2023, quando si verificarono 300 chiusure, in linea con le mille dell’anno precedente. Il fatturato maggiore si registra al Nord. Al Sud si vendono prodotti diversi: viaggi di nozze e crociere tra i più apprezzati.
Le agenzie iscritte ai principali network sono 5425, circa 1000 sono indipendenti mentre le restanti si uniscono a reti minori. La scelta di aderire a un network è giustificata dal potere d’acquisto, soprattutto nei confronti di tour operator e croceristi, ma anche da opportunità di consulenza assicurativa, strumenti per sviluppare il business, fornitura di gestionali, promo commercializzazione e facilitazione alla partecipazione a gare d’appalto pubbliche.
Sul tema della sostenibilità, Fiavet Confcommercio ha presentato una sua proposta di decalogo (Diversificazione, Pianificazione, Collaborazione, Promozione di Pratiche Sostenibili, Promozione di Esperienze Autentiche, Integrazione con le comunità locali, Formazione, Valorizzazione dei prodotti territoriali, Internazionalizzazione, Gestione delle Infrastrutture) da condividere con le istituzioni e che trova il suo fulcro nell’attivazione di prodotti territoriali legati a nuovi tipi di esperienze e stimoli. Necessario in tal senso, però, è il sostegno infrastrutturale, soprattutto quando si parla di trasporti in loco.
Quanto all’IA, questa sta diventando indispensabile nella gestione dei flussi e creazione dei pacchetti vacanze.
Affrontata inoltre la questione desertificazione dei centri storici italiani, che coinvolge anche le agenzie di viaggio. Se un ritorno nei cuori delle città è impossibile, è possibile sviluppare alternative in periferia, mentre la specializzazione su alcuni segmenti paga sempre di più attraverso l’offerta dedicata e segmentata che genera fidelizzazione.
“L’agente di viaggio del futuro associato a Fiavet Confcommercio può fare la differenza in mutazioni sociali, economiche e legislative in Italia e in Europa – afferma Giuseppe Ciminnisi, presidente Fiavet Confcommercio – con questa ricerca abbiamo voluto dimostrare che può appartenere a qualsiasi network, può essere in centro di una città, in periferia, in un piccolo comune, ma resta invariato, ed è di fondamentale importanza da 63 anni, il rapporto umano, l’impostazione alla solidità di una tradizione al servizio del turismo e delle persone, che va ben oltre i fattori esterni, e si inserisce nel domani rinnovandosi continuamente, continuando ad essere presente in modo capillare su tutto il territorio italiano”.