Viaggi e assicurazioni: italiani indietro rispetto a media europea

Se il dato sulla sottoscrizione di un prodotto assicurativo travel da parte degli italiani è in linea con il 2015, il Paese rimane lontano dalla media europea che si aggira intorno al 70% che dichiara di stipulare puntualmente una polizza viaggi. Una crescita, seppur lenta, c’è rispetto a 4 anni fa ma il mercato fatica a far propria la comprensione di una reale necessità se ancora il 42% degli italiani dichiara ‘di non averci pensato’ secondo quanto si legge nella 16esima edizione del Barometro Vacanze Europ Assistance – Ipsos. 

Tante le opportunità dunque per gli operatori del settore di lavorare sulla cultura dell’assistenza in viaggio a fronte di una serie di preoccupazioni da cui gli italiani non sono affatto esenti.
La paura generata dagli atti terroristici non sembra avere avuto un impatto decisivo. Sono solo il 6% gli italiani che dichiarano di volersi assicurare contro questa eventualità, mentre le maggiori preoccupazioni rimangono un danno al proprio mezzo di trasporto con cui si va in vacanza (33%, in calo rispetto al 2015), un incidente con il mezzo di trasporto pubblico (il 30% dichiara di volersi assicurare contro questo rischio); un problema legato alla casa che si lascia per qualche settimana (27% in crescita di 8 punti percentuali sul 2015) e lo smarrimento in viaggio degli effetti personali quali valigie, vestiti, soldi (26% in linea con il dato del 2015).

Gli italiani restano fedeli alle adv ma si assottiglia la differenza tra coloro che acquistano la polizza viaggi in agenzia (30%) e chi provvede direttamente tramite la compagnia (29%). Per gli italiani è fondamentale che la polizza viaggi abbia una copertura medica, il 44% di loro sostiene l’essenzialità di questo elemento. Molto alta anche la percentuale di chi ritiene importante assicurarsi riservandosi il diritto di cancellazione (36%) e a fronte della possibile perdita del proprio bagaglio o degli effetti personali (29%).  

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