Bocca: misure per affitti, imprese, stagionali e bonus per chi fa vacanze in Italia

Il decreto Cura Italia offre “alcune prime risposte utili” a fronteggiare l’emergenza, ma non basta per “salvare l’economia del turismo”. La pensa così il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. “Il decreto Cura Italia – spiega Bocca – è un passo avanti ma con luci e ombre: il momento che tu metti in quarantena un paese e fermi tutte le imprese, i 25 miliardi stanziati servono a mala pena per le casse integrazioni e poi sono finiti i soldi. La Germania ne ha messi 500… Il momento che blocchi le frontiere gli alberghi devono chiudere e non c’è più la materia prima cioè e i clienti. Hanno affrontato il tema della cassa integrazione ma aiuti alle imprese zero. Se tu non fai interventi sulle imprese e stacchi l’interruttore, quando riaccendi la luce non trovi più nessuno, ci saranno morti e feriti anche tra le imprese. Abbiamo apprezzato il ritorno dei voucher – commenta ancora – ma ad esempio è stato ignorato il grave problema degli affitti. Il 40% degli alberghi italiani è in gestione e se un albergo è chiuso, non può pagare l’affitto e si hanno migliaia di contenziosi. Gli alberghi stagionali, se questa crisi dovesse andare avanti ritarderanno le aperture e alcuni non apriranno proprio. Sarà necessario chiarire l’operatività della norma, soprattutto in riferimento ai circa cinquecentomila lavoratori del turismo che in un anno normale sarebbero stati assunti tra marzo e luglio e che quest’anno corrono seriamente il rischio di restare a spasso e ovviamente non sono coperti da cassa integrazione” aggiunge.

Per questo, secondo Bocca a questo punto è importantissimo vedere cosa ci sarà scritto nel decreto crescita di aprile: “Per noi è determinante che ci sia un bonus fiscale per gli italiani che faranno le vacanze in italia, dobbiamo spingere e convincere i connazionali a rimanere qui e a comprare italiano. La situazione – continua Bocca – non si risolverà così presto, se come sembra quest’emergenza durerà tutto il mese di aprile, l’estate turistica la vedo complicata. Oltretutto è un tema che riguarda ormai tutto il mondo, l’Italia magari ne uscirà prima ma poi ci saranno tutti gli altri Paesi. Non vedo margini per il mercato estero. Se i connazionali rimarranno in Italia quest’estate, come credo e spero, ci potrebbe essere una speranza per le destinazioni mare e compensare in parte il calo. Ma se penso a quelle che sono le destinazioni ‘internazionali’, che sono quelle che negli ultimi anni hanno performato meglio, non riesco a vedere una possibilità di ripresa né per quest’estate né per tutto l’anno. Poi ricordiamoci che l’Italia vive di turismo straniero ma soprattutto di turismo americano. E come abbiamo detto tante volte i turisti si contano ma si pesano anche. Il fatturato non si fa con le presenze ma con gli incassi.

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