“Dopo anni di inerzia si passa dalle parole ai fatti. Finalmente con il Disegno di Legge di Bilancio, stando a quanto si apprende, si consente all’Agenzia delle Entrate di utilizzare la Banca dati popolata fin dal 2017 dagli operatori professionali (chi incassa i soldi delle prenotazioni prese sui portali e sulle piattaforme online). Fino a ieri queste infomazioni erano utilizzabili solo dai Comuni e solo per la Pubblica sicurezza; ora anche il fisco potrà verificare chi ha incassato quanti soldi cosa accadrà? Il fisco potrà incrociare i dati dei soggiorni con quelli delle dichiarazioni dei redditi e scoprire i furbetti che hanno omesso di dichiarare i redditi incassati con le locazioni brevi attraverso i portali. Ci sono ben 4 anni di storico da analizzare con conseguenze anche gravi per gli evasori”. Lo ha detto Marco Celani, presidente AIGAB-Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi in merito all’articolo 121 del disegno di legge di bilancio che consente l’accesso alla banca dati delle strutture ricettive dell’amministrazione finanziaria e la pubblicazione delle informazioni contenute, se e quando necessario, sul sito del Ministero del Turismo.
“Come AIGAB – ha aggiunto – siamo molto contenti di questa misura che dà finalmente efficacia a una norma che noi operatori professionali abbiamo rispettato, trattenendo la cedolare secca alla fonte per tutti i proprietari che negli anni si sono affidati a noi. Aspettiamo che il fisco annunci le prime sanzioni mettendo fine alla concorrenza sleale esercitata da tutti coloro che per anni hanno incassato locazioni senza dichiarare al fisco la loro attività e potendosi permettere tariffe più basse e meno adempimenti”.