Agriturismi emarginati dai ristori. A sollevare la questione è Turismo Verde, l’Associazione per la promozione agrituristica di Cia-Agricoltori Italiani che sottolinea come il 2021 si sia chiuso con l’80% delle disdette nel solo mese di dicembre e con il telefono che rimarrà muto almeno fino alla prossima Pasqua. Le 24 mila strutture agrituristiche presenti in Italia, spiega l’associazione, restano costrette a rincorrere le misure relative al turismo, affrontando anche con i codici Ateco una condizione di secondarietà, essendo le attività agrituristiche connesse a quelle agricole. Inoltre, chiarisce Turismo Verde-Cia, la dotazione di 150 milioni di euro per l’anno 2022 da destinare al turismo gravemente colpito in pandemia, non è chiaramente sufficiente, dovendo tra l’altro rispondere anche alle esigenze del mondo dello spettacolo e dell’automotive.
Dunque, Turismo Verde-Cia chiede al Governo di fare di più per il turismo e gli agriturismi. Serve un nuovo decreto sostegni, basato su un diverso scostamento di bilancio per garantire ristori anche alle strutture agrituristiche e per sostenere i rincari dovuti all’aumento dei costi di materie prime come l’energia, una scure sulle imprese del settore strette tra necessità di tenuta economica e il rischio di dover aumenta i prezzi di beni e servizi a discapito dei clienti.