Aidit, Astoi, Assoviaggi e FTO: preoccupazione per il Dl Rilancio

Bisognerà attendere l’emanazione del decreto, ma se le intenzioni – che sono trapelate da alcuni ministeri e da alcuni quotidiani nazionali – sono quelle contenute nella bozza del DL c.d “Rilancio” si può affermare, senza timore di smentita, che non si è fatto nulla per salvare il turismo dal collasso e che si è dato un colpo di grazia, probabilmente terminale, ad un settore che rappresenta il 13% del PIL e il 15% degli occupati. Lo dicono Aidit, Astoi, Assoviaggi e FTO che per quanto riguarda i contenuti della bozza di DL, evidenziano alcune delle principali storture:

• Servono finanziamenti a fondo perduto anche per le imprese turistiche con fatturati oltre i 5 milioni di euro; quindi il tetto dei 5 milioni va eliminato. Come attualmente previsto nel decreto, la soglia inserita taglia fuori, di fatto, tutte le medie e grandi imprese turistiche italiane, in particolare esclude oltre il 99% dei Tour Operator, tutte le medio grandi aziende del business travel, dell’incoming, degli eventi. La misura va finanziata con almeno 2 miliardi di euro per essere realmente efficace e il periodo di riferimento del calo di fatturato previsto per il solo mese di aprile va allungato almeno per il periodo marzo-giugno, mesi in cui la filiera turistica ha realizzato ricavi prossimi allo zero. Inoltre, per le agenzie di viaggi, un contributo sul mese di aprile non rappresenta assolutamente un sostegno significativo e congruo alle reali necessità delle imprese, applicato tra l’altro senza distinguere il peso di organizzazione e intermediazione dei viaggi.

• La cassa integrazione, come prevista nella bozza di DL non consente alle imprese di poterne usufruire quando effettivamente necessario e non può essere limitata a 5 settimane nei mesi di giugno, luglio e agosto; mesi che registreranno volumi di fatturato ancora bassissimi. Occorre lasciare alle stesse imprese la possibilità di modularne l’applicazione temporale in base alle effettive esigenze.

• Servono prestiti e mutui a 30 anni a tasso fisso minimo a fronte del mantenimento della forza lavoro.

• Il bonus vacanza, per come ipotizzato, è più un’operazione di marketing da parte del Governo che un vero aiuto alle persone e alle imprese e, peraltro, non è previsto che possa essere utilizzato anche attraverso il canale delle agenzie di viaggi e dei tour operator. Occorre aumentare l’ISEE di riferimento e rendere lo stesso direttamente incassabile dall’imprenditore. Non è immaginabile che le imprese che attendevano un aiuto sulla liquidità diventino invece finanziatrici dello Stato facendosi carico del 90% del valore del bonus come anticipo da portare in compensazione tributaria a fine anno.

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