“Bene il codice identificativo ma occorre un’azione congiunta per le diverse competenze tra Stato e Regioni”. Lo dichiara Agostino Ingenito, presidente di AIGO, l’Associazione Italiana Gestori Ospitalità e ricettività diffusa di Confesercenti riferendosi alle ultime dichiarazioni del ministro al Turismo Gian Marco Centinaio.
“Sono buoni segnali – prosegue il presidente – sia la recente volontà del Governo di non impugnare più la legge della Toscana che prevedeva, fra l’altro un registro regionale per le locazioni brevi, che l’iniziativa del Veneto, e prima ancora quella della Lombardia che aveva introdotto un codice identificativo regionale. Sarebbe auspicabile però che, per la competenza esclusiva fiscale del Governo, si possa far coincidere quel codice individuato da talune Regioni ed evocato dal ministro, con quello di registrazione di ogni contribuente previsto dall’Agenzia delle Entrate per quanto attiene il versamento della cedolare secca del 21%, introdotta con l’art.4 del Dl 50/2017 e contestata da alcuni portali internazionali.
I dati dimostrano – aggiunge – che quel gettito di entrate previste dal precedente Governo non è stato rispettato, incassando molto meno rispetto alle stime. Un dato che va dunque corretto anche per non alimentare una situazione di squilibrio che non consente neppure ai consumatori di sapersi ben orientare nella miriade di annunci online tra strutture ricettive regolari e le altre formule come la locazione breve – al di sotto dei 30 giorni. La verità è che molti portali non applicano alcun filtro e che tanti soggetti, speculatori e senza scrupoli, posizionano annunci di immobili che spesso non hanno neppure i requisiti minimi di abitabilità, aggirando gli obblighi delle leggi regionali e quelli fiscali. Auspichiamo quindi – conclude Ingenito – che lo Stato e le Regioni possano trovare, in Conferenza Unificata, le soluzioni opportune per uniformare le modalità di gestione delle locazioni brevi e gli adempimenti da rispettare”.
Di pare simile la posizione di Agriturist, l’associazione che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura: “Riteniamo fondamentale e improcrastinabile il varo di norme capaci di contrastare la concorrenza sleale e dell’annunciato progetto per fornire alle strutture ricettive un codice identificativo”. Quanto al trend estivo dell’agriturismo, secondo Agriturist, pur avendo registrato un aumento delle presenze straniere, ha avuto un andamento altalenante sul territorio.