Astoi: turismo in lockdown da marzo, aprire corridoi per ripartire

“Nel turismo siamo in lockdown da marzo. Le aziende turistiche, tour operator e agenzie di viaggi in questo momento sono a fatturato zero. Non siamo come i ristoranti che devono chiudere prima e o i cinema che fanno entrare meno gente. Per noi non c’è nulla… La nostra situazione è davvero drammatica, più è dura la crisi e più miete vittime. Un mese si resiste, due si fatica ma 6-7 mesi è troppo dura e l’orizzonte è di arrivare così almeno ad aprile. Ci sorprende che una situazione così tragica come quella che stanno vivendo le aziende turistiche non raccolga urgenza da parte del Governo…”. Lo dice in un’intervista all’ANSA Pier Ezhaya, presidente di Astoi Confindustria Viaggi al TTG Travel Experience di Rimini.

“Hanno stanziato – aggiunge – dopo tante battaglie un fondo per le agenzie e i tour operator? Non è tanto, è un terzo di quello che avevamo chiesto ma ci sono 250 milioni. Ebbene, non li stanno distribuendo. Sono stati stanziati da agosto e sono ancora in attesa di avere l’ok dell’Unione europea per superare la vicenda degli aiuti di Stato. Da un giorno all’altro le aziende pensano di chiudere, ci sono dei soldi stanziati e sono fermi. E’ assurdo. Se non arrivano velocemente i fondi, faremo la fila al Mise a chiedere lo stato di crisi”.

Poi c’è il tema dei corridoi: “La Francia che ha molti più contagi di noi ha fatto dei corridoi, la Germania anche ne ha aperti. Possiamo andare in Francia che ha 20 mila contagi al giorno ma non in Egitto che ne ha 400. Dove è il senso di tutto questo? E’ una cosa molto politica che poco ha a che fare con la sicurezza. In estate abbiamo difeso i paesi europei del Mediterraneo perché si facevano le vacanze in casa ma adesso che la Grecia, Baleari e l’Italia sono chiuse ci aprissero qualche corridoio, non faremo danni a nessuno. Abbiamo clienti che partirebbero in questo momento. Noi vorremmo proporre il ‘modello crociere’ e cioè tamponi prima di partire e al ritorno. Serve a tenere in piedi le aziende ma anche le economie di questi paesi che vivono di turismo”.

Infine, sull’ipotesi ventilata nelle ultime ore da Franceschini di allungare la tempistica del bonus vacanze, Ezhaya non ha dubbi: “Siamo convinti che alla fine ne rimarrà più di un miliardo e mezzo e quindi prolungarlo è come non voler ammettere che è stato un insuccesso… Era più una misura sociale che una misura di sostegno alle aziende turistiche. E’ stato fatto, va bene, però visti i risultati sarebbe meglio aiutare le imprese che sono in cisi di liquidità piuttosto che incaponirsi e intestardirsi su questo prolungamento”.

Parole quelle di Ezhaya a cui il Codacons replica in maniera particolarmente dura: “Astoi e le altre organizzazioni di categoria farebbero meglio a tacere perché ricordiamo loro che il Governo, attraverso il sistema illegale dei voucher, ha deciso di salvare agenzie di viaggio e tour operator, sacrificando i consumatori e cancellando con un gesto di spugna i loro diritti”. “Il pianto greco degli operatori del settore – prosegue l’associazione – è insopportabile ed è un insulto per milioni di italiani che hanno perso viaggi e vacanze non ottenendo la restituzione di quanto pagato. Ricordiamo ad Astoi che agenzie di viaggio e tour operator, oltre a beneficiare dei fondi stanziati dall’esecutivo, godranno anche dei corrispettivi dei voucher per viaggi acquistati prima del Covid che migliaia di italiani, per paura o altre motivazioni, non potranno sfruttare; soldi che andranno ad incrementare le casse degli operatori turistici senza offrire alcun servizio in cambio”.

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