Campeggi in crisi, parte richiesta d’aiuto al governo

Lettera di Confedercampeggio in difesa dei 6 mln di turisti all’aria aperta

A causa degli aumenti che hanno riguardato gasolio e tariffe autostradali, soffre anche il comparto del turismo itinerante. E le previsioni in vista della bella stagione non sono rosee. Così il presidente di Confedercampeggio, Gianni Picilli, ha deciso di chiedere al governo una serie di interventi, anche normativi, per il settore. "In un momento di crisi è giusto pensare alle misure a sostegno dell’industria – spiega Picilli – ma per la più importante industria italiana, quella del turismo, non ho visto mettere in campo nessun provvedimento. Eppure perdiamo colpi su colpi e i paesi competitor, come la Croazia, stanno mettendo in campo incentivazioni e servizi migliori per strappare clienti alla concorrenza. Il nostro settore, se rilanciato, può dare riscontri quasi immediati". Nella lettera Confedercampeggio chiede un piano straordinario a difesa dei 6 milioni di fruitori del turismo all’aria aperta”. In particolare, i campeggiatori sostengono la libera circolazione per i 220 mila autocaravan e 254 mila caravan; l’adeguamento agli standard europei degli oltre 2500 campeggi italiani; un freno alla tariffa di soggiorno per gli ospiti; maggiori servizi per i turisti diversamente abili; abolizione delle ordinanze locali di divieto di circolazione per caravan e roulotte; incentivazioni per gli autocaravan eurozero ed eurouno.
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