“La manovra 2020 ha rischiato di diventare una stangata senza precedenti per i gestori e per i proprietari di immobili, quasi una patrimoniale mascherata, ma per fortuna ha prevalso il buon senso. Per questo siamo felici che il Governo sia ritornato sui propri passi sulle questioni degli aumenti dell’aliquota per la cedolare secca del canone concordato, dell’aliquota Iva sui servizi turistici, nonché sulla riduzione del tetto massimo del regime forfettario per le partite Iva, che resta a 65mila euro”. Lo dice Stefano Bettanin, presidente di Property Managers Italia, associazione nazionale dei professionisti dell’ospitalità residenziale, sulla manovra 2020 presentata in Parlamento.
“Le indiscrezioni delle scorse settimane, prima avevano paventato l’aumento dell’iva dal 10 al 23% sui servizi di ospitalità, e dopo la smentita di Franceschini, hanno dato l’idea di voler puntare il dito proprio contro i due regimi fiscali utilizzati da chi offre in locazione gli appartamenti: una coincidenza che se si fosse verificata avrebbe creato grandi difficoltà a una categoria ben precisa, quella dei proprietari di immobili, che già oggi fa fatica a fare margine sul bene probabilmente che in Italia è il più semplice da tassare. Anche se bisogna ancora aspettare le forche caudine degli emendamenti in Parlamento – conclude – prendiamo intanto atto che il Governo ha ascoltato le legittime rimostranze di chi da anni si impegna per promuovere l’affitto nel rispetto delle regole”.