Cinzia Renzi: mi dimetto dalla Fiavet

L’ex presidente nazionale: non mi riconosco più in questa Fiavet

Cinzia Renzi ha rassegnato le dimissioni dalla Fiavet. In una lettera inviata al Consiglio Nazionale della Fiavet, la Renzi, ex presidente della Federazione degli agenti di viaggio, spiega i motivi della sua scelta.
"Ci sono momenti della vita – scrive – in cui dobbiamo fare delle scelte che ci porteranno a nuovi capitoli della nostra vita, e per me questo è uno di quei momenti. In questi lunghi anni, che mi hanno vista ricoprire per 5 anni il ruolo di Consigliere Fiavet, 6 anni quello di Presidente Fiavet Lazio e per 3 anni quello di Presidente  Nazionale, il mio obiettivo –  forse è meglio dire il mio sogno –  è stato sempre  quello di vederci tutti uniti a lavorare per la crescita della Federazione e  per la crescita delle aziende che abbiamo l'onore di rappresentare. Anche per questo ad Assisi ho ritirato la mia candidatura,  per dare un segnale di unità necessaria ad affrontare i tempi difficili che stiamo attraversando.
In questi mesi,  però,  sono accadute molte cose, attacchi  gratuiti sia alla mia persona che a colleghi a me vicini e  giorno dopo giorno mi pesava sempre di più essere in quella casa comune  da cui pensavo che non sarei mai uscita… e così sono giunta a questa scelta ormai obbligata: potrei fornirvi un elenco dettagliato dei motivi che mi hanno condotto a questa scelta, ma la verità ultima è che non mi riconosco più in questa Fiavet. Una Fiavet che forse andrebbe rifondata ma soprattutto ripensata, che dà più spazio agli scontri personali che alla comunicazione, che è chiusa nelle sue personali discussioni piuttosto che aprirsi al confronto tra associati. Una Fiavet che evita quasi sistematicamente il confronto con chi " è fuori dal coro", che non risponde alle lettere ed alle email, che non e' piu' vicina alla base!
Sia chiaro, non rinnego nulla, perché i risultati ottenuti in questi anni  mi hanno comunque ripagata sia delle delusioni che delle arrabbiature.
Troppo spesso, però, abbiamo messo e, purtroppo si continua a mettere, la polvere sotto il tappeto  e sinceramente, comincio a provare una certa allergia per tutta questa  polvere. La regola principe in Fiavet è quella che "i panni sporchi si lavano in famiglia". Bene, quindi,  prima di tutto bisogna essere  una famiglia, non un arena in cui ogni volta si disputa una corrida in cui vince chi urla più forte…
Poi, forse, un bel bucato steso al sole potrebbe rendere questi panni puliti, invece di continuare ad insozzarli periodicamente con sotterfugi, iniziative personali nascoste, accordi sottobanco ecc.
Il mondo del turismo in questi anni, come sapete si è trasformato, anzi ha subito una vera e propria rivoluzione troppo spesso a svantaggio della  nostra categoria e troppo spesso la nostra categoria non ha saputo cogliere il senso del cambiamento. La Fiavet non è stata in grado di adeguarsi, di cambiare, di tenersi al passo con i tempi, a causa di lotte interne, di equivoci, di faide personali.
Ad Assisi ho sinceramente sperato che un presidente eletto per acclamazione e con un  largo consenso potesse debellare tutto questo, mettere finalmente d'accordo le diverse correnti e lottare uniti per sconfiggere questo periodo di crisi economica così pesante per tutti e per il nostro settore in particolare.
La Fiavet purtroppo sembra la copia della politica italiana: ad ogni convention, riunione, assemblea, sempre le stesse facce da anni, sempre le stesse persone che non lasciano spazio al ricambio gestionale e generazionale quasi avendo paura del nuovo e delle sue idee. Senza nulla togliere all'esperienza e al valore di chi ha messo a disposizione per anni il proprio tempo e le proprie energie, credo che per la Fiavet  il meglio sarebbe l'unione delle vecchie con le nuove risorse. 
Nonostante tutto, anche se esco dalla Fiavet, continuo fermamente a credere nell'associazionismo, nell'unione di persone che con le loro differenti esperienze possono portare un contributo per la crescita del nostro settore".

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