Un ministero "del bello e del buono" che raccolga le competenze di agricoltura, cultura e turismo, tutela del patrimonio rurale e la conservazione degli eco-sistemi locali. A lanciare l’idea le “Città del Vino” in un documento indirizzato ai candidati alla presidenza del consiglio alle prossime elezioni politiche. Tra i punti "irrinunciabili" che le Città del Vino sottopongono all’attenzione del futuro presidente del consiglio, oltre alla creazione del "Ministero del Bello e del Buono" anche l’incremento di attività di formazione e lo sviluppo di nuove professionalità legato alla produzione delle eccellenze italiane; il rifinanziamento delle legge sulle Strade del Vino e lo stanziamento di nuove risorse perché aziende e Comuni possano potenziare l’offerta di servizi che ruota intorno agli itinerari enogastronomici. "Il nostro Paese – spiega il presidente dell’associazione, Valentino Valentini – può aspirare ad un ruolo sempre più centrale a livello mondiale come promotore del turismo enogastronomico, i cui dati (più di 4 milioni di enoturisti e 2,5 miliardi di volumi di affari) sono destinati a raddoppiare, grazie alla ricchezza del nostro patrimonio paesaggistico, storico e soprattutto enologico".