Anno positivo per l’associazione nazionale delle Città del Vino che nel 2023 ha registrato l’ingresso di oltre 30 Comuni, che riportano il totale degli associati, dopo alcuni anni, ad oltre 500. Numerosi poi i risultati politici portati a casa, dalla regolamentazione della vendemmia turistica, all’inserimento delle città di identità nella legge del Made in Italy, con il 2024 che si apre con la Capitale europea del vino dei 20 Comuni dell’Alto Piemonte e Gran Monferrato.
“E’ stata fatto uno grande lavoro di squadra – sottolinea il presidente Angelo Radica – la nostra associazione è sempre più un soggetto con cui confrontarsi per le istituzioni nazionali e regionali”.
Di rilievo la sigla del protocollo fra l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e l’Associazione Nazionale Città del Vino che regolamenta la vendemmia turistica che, secondo Radica “è un risultato enorme perché diamo un importante impulso all’enoturismo che in Italia vale già un giro d’affari di 2,5 miliardi e 14 milioni di presenze ed è un’opportunità ulteriore per tutti i territori enologici”.
L’Associazione ricorda poi la presentazione al Vinitaly dell’Osservatorio del Turismo del vino, “uno strumento di orientamento che evidenzia l’offerta e le necessità dei comuni del vino, sempre più a disposizione della politica”.
In estate alla Camera c’è stata poi la Proposta di legge, primo firmatario Pino Bicchielli, per l’istituzione di un Registro delle associazioni nazionali delle città del vino e dell’olio, mentre a dicembre è arrivata l’approvazione della legge del Made in Italy che comprende l’istituzione del Registro delle associazioni delle Città di identità, “fondamentale perchè rappresenta una garanzia per i territori italiani caratterizzati da produzioni enologiche e agroalimentari di qualità”.
Il 2023 è stato poi l’anno di Menfi capitale italiana del vino, dove si è svolto il Concorso enologico internazionale di Città del Vino, con il record di oltre 1.200 etichette partecipanti provenienti da 15 Paesi.