In Spagna gli investimenti sono ripartiti, in Italia sono bloccati da anni. E’ quanto è emerso a Malaga nel corso del vertice tra il presidente di Assobalneari Italia Fabrizio Licordari e il presidente della Federación de empresarios de playas Norberto Del Castillo.
“Durante il vertice – spiega Licordari – Del Castillo mi ha confermato il percorso evolutivo delle norme che hanno regolamentato l’uso delle spiagge fino a oggi, e che noi già ben conosciamo per averle anche già consegnate al Governo italiano, e in particolare quelle che riguardano le loro attività che qui prendono il nome di Chiringuitos, che non sono, come molti possono pensare, dei piccoli chioschi messi lì con carattere di precarietà, ma sono vere e proprie strutture come i nostri stabilimenti balneari; ma che al contrario dell’Italia hanno goduto di una lunga proroga delle concessioni. La normativa Bolkestein o i trattati europei qui non hanno influito sulle scelte del governo spagnolo e non sono mai stati considerati come un problema. La nuova Ley de Costas prevede la possibilità di realizzare ampliamenti e miglioramenti delle strutture esistenti con effetti ovviamente positivi sulla qualità dei servizi e dell’offerta turistica spagnola.
Ciò pone il sistema balneare spagnolo – continua – allo stesso livello di quello italiano nel 2001, quando il nostro legislatore emanò la legge 88 con l’articolo 10 che prevedeva il rinnovo automatico di sei anni in sei anni (legge Baldini). Infatti oggi, in attesa dell’attuazione del regolamento per l’applicazione della legge, i concessionari spagnoli hanno già predisposto una progettazione per la ristrutturazione e il miglioramento dei loro stabilimenti balneari, appunto i Chiringuitos. Ho acquisito un esempio di progettazione completa – conclude – che voglio produrre al nostro governo a completamento di quanto già consegnato per fare comprendere gli effetti positivi della legge spagnola con la sua proroga”.