Confindustria Alberghi: meeting e convegni sono sicuri, non vanno fermati

MEETING ROOM

Confindustria Alberghi contro lo stop indiscriminato a meeting, convegni e riunioni di lavoro. All’indomani dell’ultimo Decreto, l’associazione sottolinea come “il blocco di meeting e convegni non è giustificato da motivi di sicurezza. In questi mesi l’attività ha potuto procedere senza esporre a rischi i partecipanti perché le strutture, gli organizzatori e i partecipanti hanno rispettato pienamente i protocolli di sicurezza.

L’utilizzo di spazi esterni agli uffici ha reso possibili attività di lavoro in sicurezza che altrimenti sarebbero state impossibili. Gli alberghi ed altre strutture mettono a disposizione ampie aree che possono permettere di lavorare nel pieno rispetto sia formale che stanziale di tutte le misure di prevenzione del contagio. La modalità “phygital” poi, ha consentito di realizzare importanti attività di lavoro e confronto integrate tra partecipanti in presenza e collegati. Mai come in questi mesi è apparso chiaro quanto lo scambio ed il confronto siano fondamentali per condividere e accelerare processi decisionali nelle imprese”.

“Siamo sorpresi e preoccupati dal blocco totale di meeting, convegni e riunioni di lavoro – sottolinea Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi -. Francamente uno stop assoluto, a prescindere dal numero dei partecipanti e dal rispetto dei protocolli, non appare giustificato dal tipo di attività. Non stiamo parlando di feste o di movida, ma di eventi organizzati e controllati, partecipati esclusivamente da individui adulti impegnati in attività di lavoro. È necessario un ripensamento che, nel quadro di questi mesi di faticosa convivenza con il virus, permetta di mantenere vive queste attività così importanti per l’economia del settore alberghiero, ma anche per l’operatività stessa delle imprese”, conclude Colaiacovo.

Polemica anche la posizione di Confesercenti. “Il nuovo provvedimento che vieta sagre e fiere è incomprensibile – commenta Maurizio Innocenti, presidente di ANVA Confesercenti – Si tratta di eventi che si svolgono, in gran parte, all’aperto – prosegue Innocenti – nel pieno rispetto delle regole e che rappresentano, in una fase delicata come questa, un momento di socialità importante ed ordinato per le comunità e l’economia locale. Si poteva ragionare sull’anticipo degli orari di chiusura, sia per le fiere del food che del non food. Nei prossimi giorni svolgeremo iniziative di protesta, decidere di chiudere è una scelta sbagliata – conclude il presidente – ed infligge un ulteriore grave danno economico alla categoria che invece ha bisogno di garanzie, certezze e, soprattutto, se messa nella condizione di non poter svolgere la propria attività, di sostegni economici rapidi ed adeguati”.

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