Federalberghi/2, enogastronomia è brand del Made in Italy

Nella stessa giornata di apertura dei lavori della 72^ Assemblea Generale della di Federalberghi è svolta la tavola rotonda sul tema ‘Enogastronomia e Turismo testimonial del brand Italia – Dai territori ai prodotti una rete per raccontare l’eccellenza’ alla quale hanno preso parte lo chef stellato Carlo Cracco, l’AD di Enit, Roberta Garibaldi, e il presidente della federazione Federalberghi Bernabò Bocca. A moderare la giornata di lavori, il giornalista de La7, Andrea Pancani.
Quello della ristorazione in hotel rappresenta un valore aggiunto, molto potente in termini di comunicazione riguardo i territori e l’eccellenza dei prodotti, da offrire sulla tavola ai viaggiatori che scelgono di soggiornare in hotel. E’ una freccia in più al proprio arco per l’associazione di categoria che cura in primis l’ospitalità.
“Dopo due anni difficili – ha detto Emio Incerti, presidente Federalberghi Parma – e il rinvio dell’evento in programma per il 2020, anno di Parma Capitale Italiana della Cultura, possiamo finalmente ospitare la 72^ assemblea nazionale Federalberghi. Inizia la ripresa: dopo un inizio 2022 caratterizzato da un calo di presenze, il ritorno alla possibilità di viaggiare e la ripresa dell’economia hanno riportato i turisti nella nostra città. C’è voglia di tornare a muoversi: già a Pasqua abbiamo visto un grande afflusso, con circa l’80% delle camere occupate a Parma e provincia. A seguire grazie alla manifestazione Cibus tutte le camere delle strutture ricettive erano prenotate. Ci sono buone prospettive per i prossimi mesi, soprattutto per eventi in programma come il Giro d’Italia e la Mille Miglia”.
“Se c’è un settore di fronte al quale si richiede un aggiornamento continuo è proprio quello del food and beverage, soprattutto nel campo della ricettività – ha dichiarato Bocca – Ed è ben augurante ragionare di questi temi nella capitale italiana dell’enogastronomia. Abbiamo chef in Italia che sono dei numeri uno. Con la loro cucina e la loro creatività sostengono indirettamente il turismo italiano ed arrivano a fare destinazione. Strutturare al meglio tutto questo per il nostro turismo sarà come lavorare l’oro”.
“La forza attrattiva del turismo enogastronomico è andata rafforzandosi, soprattutto grazie all’immagine consolidata di eccellenze nell’arte culinaria e alla pluralità di risorse ed attrazioni diffuse, sia nelle città principali che in quelle minori – ha aggiunto Roberta Garibaldi, AD Enit – Questa crescita di interesse dei viaggiatori italiani e stranieri genera nuove opportunità, anche per il settore alberghiero, favorisce lo sviluppo di circuiti virtuosi, creando ad esempio nuove connessioni con i produttori, ristoratori e comunità locali”.
“Il brand Italia si esporta nel mondo anche grazie all’eccellenza dei prodotti che il nostro Paese possiede in misura direi infinita. La cucina d’autore rappresenta la virtù che si applica alla materia prima – ha dichiarato lo chef Carlo Cracco – Ho sempre sostenuto che fare rete nel comparto dell’enogastronomia significa diventare più forti – ha aggiunto – Pensiamo a quanto hanno funzionato in questo senso i modelli europei. Facendo sistema e collegandosi ai vari organismi preposti si può strutturare un’attività come Ambasciatori del Gusto, rendendo la nostra qualità enogastronomica e il nostro sapere un elemento sempre più forte di attrattività anche per il turismo straniero. Negli ultimi tempi, soprattutto dopo la pandemia, si è certamente notato una carenza di forza lavoro sia in sala che in cucina, forse anche una disaffezione a questo lavoro, alla quale bisogna rispondere mettendo al centro di tutto la formazione. È da qui che dobbiamo ripartire, investendo sulle scuole, sull’insegnamento e sulla preparazione professionale di questi ragazzi, cercando di dare loro una possibilità di crescita e nuovi sbocchi professionali”.

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