Non solo città d’arte ma anche piccoli borghi, il turismo culturale in Italia è la seconda motivazione di vacanza in Italia, subito dopo quella naturalistica, e nel 2022 ha macinato oltre 142 milioni di presenze tra pernottamenti in strutture ricettive e alloggi in abitazioni private. Secondo l’indagine realizzata da Isnart per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio, oltre la metà delle presenze è costituita dai flussi italiani (un 55% che si traduce in 78,8 milioni di presenze) mengtre la quota internazionale si attesta sui 63,6 milioni. Chi viaggia per motivi culturali spende sensibilmente di più al giorno del turista medio italiano per gli acquisti di beni e servizi durante la vacanza: 93 euro medi contro 74 euro.
Anche per questo Federalberghi per il secondo anno consecutivo sceglie una capitale della cultura per l’annuale assemblea che – da oggi, venerdì 12 maggio a domenica 14, in una serie eventi coordinati tra Bergamo e Brescia – raduna tutti gli albergatori alla presenza del ministra del turismo Daniela Santanchè, del governatore della Lombardia Attilio Fontana e anche dell’ospite d’onore Brunello Cucinelli.
Il programma dei lavori della 73/a assemblea di Federalberghi prevede l’apertura al Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo con l’assemblea di Federalberghi Terme, quella di Federalberghi Extra e a seguire quella nazionale.
Domani, sabato 13 maggio alle 10 avrà luogo il convegno pubblico “Il turismo brand dell’Italia: nuove tecniche di crescita costruendo il futuro” e nel pomeriggio l’Assemblea nazionale dei Giovani Albergatori.
“Abbiamo scelto con forte intenzione – dice in un’intervista all’ANSA il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca – Bergamo e Brescia, capitali della cultura, come lo scorso anno avevamo scelto Parma che doveva essere capitale l’anno prima ma il Covid fece saltare la nostra assemblea. Siamo contentissimi di andare in questi luoghi e in più siamo contenti di contribuire a celebrare la rinascita di Bergamo, città martoriata dalla pandemia”. Bocca parla anche di quanto le due bellissime città stiano traendo beneficio da questo riconoscimento: “È un titolo che di per sé è un motore per incentivare il turismo sul territorio. Quasi 4 italiani su 10 sanno che Bergamo e Brescia quest’anno sono Capitale della Cultura e sono 2 milioni gli italiani tra i 18 e i 74 anni che nel 2023 dichiarano di aver intenzione di visitare le due città con una spesa media pro capite di 350 euro. Il risultato sarebbe un raddoppio degli arrivi domestici nelle strutture turistiche rispetto al 2019”.