Sono 27 milioni l’anno le presenze turistiche nei parchi, un comparto che genera 105 mila posti di lavoro, per un valore di 5,5 miliardi. Il dato è stato diffuso in occasione di un convegno, organizzato all’isola d’Elba (Livorno) da Federparchi, sul tema delle sfide del turismo sostenibile nelle aree protette.
“I parchi italiani sono un patrimonio collettivo di ambiente e biodiversità e rappresentano un modello di sviluppo sostenibile. – afferma Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi nonché del Parco dell’Arcipelago toscano -. Il turismo del futuro o è ecocompatibile o semplicemente non è. Su questo fronte le aree protette svolgono un ruolo di battistrada con esperienze di grande rilievo. Il caso del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano è un esempio di programmazione che ha portato un incremento sia delle aree fruibili che delle presenze, nel pieno rispetto dell’equilibro ambientale e della tutela dei luoghi”. Per Sammuri “un punto chiave” dell’esperienza del Parco dell’Arcipelago “è quello della formazione e della gestione diretta delle guide turistiche a cui, nel 2017, il Pnat ha garantito 1400 giornate lavorative”.
Particolare attenzione durante l’incontro è stata posta anche sulla Cets, Carta europea per lo sviluppo sostenibile, una certificazione di qualità assegnata da Europarc (la rete europea delle aree protette), adottata da numerosi parchi e fortemente voluta dal ministero dell’Ambiente.