Federterme: servono strumenti concreti di ristoro per il comparto

“Nel periodo tra luglio e ottobre 2020 il settore termale ha subito perdite complessive per circa il 75% rispetto al 2019. E’ quindi necessario offrire strumenti concreti di ristoro delle perdite subite adottando misure immediate, che tengano conto delle specificità del settore e che si aggiungano a quelle che il Governo ha emanato e sta emanando per la generalità delle imprese”. L’appello arriva da Massimo Caputi, Presidente Federterme, in audizione al Senato Commissioni riunite 5a (Bilancio) e 6a (Finanze) nell’ambito dell’esame del disegno di legge n. 1994 (dl n. 137/2020)

“In riferimento alle previsioni del Decreto Ristori – aggiunge Caputi – chiediamo l’ampliamento del contributo a fondo perduto portandolo ad almeno 300 mila euro, l’erogazione a tutti gli assistiti dal Servizio sanitario nazionale dei cicli di riabilitazione termale motoria e della funzione respiratoria, attualmente riconosciuti ai soli assicurati dell’INAIL. Per i datori di lavoro dei settori turistico e termale, l’esonero contributivo a favore delle aziende che non chiedono il trattamento di integrazione salariale per la totalità dei propri lavoratori deve essere riconosciuto per tutti i lavoratori delle terme e del turismo per i quali è cessato il trattamento di integrazione salariale, anche se tale trattamento prosegue per altri lavoratori dipendenti dal medesimo datore di lavoro al momento non richiamabili in servizio, la sospensione e rimodulazione canoni ed oneri fiscali tra cui i canoni di concessione mineraria per acque termali e l’eliminazione o rimodulazione della Tari per gli stabilimenti e alberghi termali”.

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