Federturismo: aumento tassa di soggiorno, cura peggio del male

“Esprimiamo il nostro disappunto per l’introduzione di un ennesimo balzello fiscale a carico dell’industria del turismo”. Lo dichiara la vice presidente vicario di Federturismo Confindustria Marina Lalli a proposito del recente emendamento al decreto fiscale che introduce la possibilità per un numero indefinito di comuni di portare la tassa di soggiorno fino a un massimo di 10 euro.

“Si tratta – aggiunge Marina Lalli – di un modo dannoso di procrastinare la soluzione dei problemi. Il fenomeno del sovraffollamento delle destinazioni turistiche, a cui questa tassa vorrebbe porre rimedio, non si combatte a colpi di tasse a carico dei turisti o delle imprese,  ma con una programmazione intelligente dei flussi da realizzarsi attraverso il coordinamento delle politiche di promozione e marketing, di attrattività dei territori, di gestione della domanda, non certo – conclude Marina Lalli – con nuove tasse che colpiranno la fascia di turisti che pernotta nelle strutture ricettive e non toccherà invece quella enorme platea di soggetti che, a vario titolo e non sempre legalmente, offre alloggio nelle destinazioni turistiche”.

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