Ferrovie europee: sì a concorrenza, no a scorporo reti

A Roma Moretti ha presieduto l’assemblea generale della Cer

"Dopo cinque mesi di inteso lavoro, l'associazione delle ferrovie europee (Cer), ha raggiunto una posizione comune su come affrontare le principali sfide del futuro del sistema ferroviario europeo".
Lo ha detto l'ad di Fs, Mauro Moretti, al termine dell'assemblea generale della Cer, da lui stesso presieduta, che si è svolta ieri a Roma. Una riunione "focalizzata sui principali temi dell'agenda ferroviaria dell'Unione Europea: il quarto pacchetto ferroviario, i Trans-European Transport Network (Ten-T) e le nuove norme sugli appalti pubblici". 
Sul "Quarto Pacchetto" l'assemblea ha approvato "una posizione comune, confermando il suo sostegno alle proposte della Commissione Europea relative all'apertura alla concorrenza di tutti i mercati domestici in modo da superare le attuali asimmetrie nazionali e al rafforzamento delle competenze dell'Agenzia Ferroviaria Europea sulla messa in servizio centralizzata del materiale rotabile e al rilascio del certificato di sicurezza unico europeo".  
Sull'unbundling (la separazione della rete dai servizi), l'associazione "ha espresso una forte contrarietà in quanto, come dimostrato dal recente studio Eves-Rail, ciò comporterebbe un aumento dei costi del sistema ferroviario europeo di almeno 6 miliardi di euro l'anno che, nello scenario di crescita del trasporto ferroviario ipotizzato dall'Ue, potrebbero arrivare anche sino a 15 miliardi l'anno".   
Invece "al fine di facilitare l'accesso non discriminatorio alla rete ferroviaria, è stato proposto di rafforzare il ruolo dei regolatori nazionali e, in particolare, istituire una Rete europea dei regolatori. Tale soluzione – sostiene la Cer – può portare ad un'effettiva apertura del mercato con un'applicazione uniforme della normativa comunitaria in tutti i paesi senza conseguenze negative sul lato dei costi".   

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