Stop alle cosiddette clausole della "nazione più favorita" (Most Favoured Nation – MFN), relative alla parità di prezzo, disponibilità e prodotto, largamente utilizzate dalle Online Travel Agencies – Olta. La richiesta arriva da Hotrec, la confederazione europea degli imprenditori del settore alberghiero, della quale Federalberghi è socio fondatore, che chiede ufficialmente alle Olta di annullare le clausole MFN presenti nei contratti attualmente in vigore e di astenersi dall'uso futuro di tali clausole in nuovi contratti. Nel caso le clausole non dovessero essere rimosse, Hotrec e i suoi membri promuoveranno azioni legali presso le autorità della Concorrenza a livello europeo e nazionale per ristabilire la libertà di impresa, la legalità e prevenire ulteriori danni economici.
Le più importanti Olta abusano del proprio potere di mercato – si legge in una nota di Hotrec – per obbligare gli hotel ad accettare queste clausole o essere esclusi dall'utilizzo dei loro servizi. Se questo ciclo non sarà interrotto, i consumatori si vedranno negata la possibilità di godere di tutti i benefici della libera concorrenza.
A causa delle clausole MFN, gli hotel non hanno la possibilità di offrire nessun tipo di incentivo esclusivo di prenotazione ai propri ospiti. Ad esempio, se venisse consentito agli hotel di pubblicare sul proprio sito internet un prezzo finale di vendita inferiore a quello che viene pubblicato sui siti internet degli intermediari, i consumatori ne trarrebbero vantaggi e riduzioni di prezzo immediati, come accade in altri settori quando si acquista un prodotto o un servizio direttamente dal produttore.
Recentemente, le autorità della Concorrenza hanno avviato l'analisi delle clausole MFN usate dalle Olta in Austria, Francia, Germania, Ungheria, Norvegia, Svezia, Svizzera e Regno Unito e secondo le prime informazioni pare che queste clausole endono ad essere considerate una violazione delle leggi nazionali e comunitarie, e quindi da ritenersi illegali e nulle.
La posizione di Hotrec è condivisa e supportata da Federalberghi, che nei prossimi giorni esaminerà la materia in seno alla sua Giunta nazionale e – con l'assistenza dello studio legale McGuireWoods di Bruxelles – sta valutando la possibilità di richiedere l'intervento dell'Autorità Antitrust italiana.