Le strutture alberghiere sono pronte a partire. Si legge in una nota di Confindustria Alberghi in cui si specifica che “gli alberghi non sono stati chiusi per l’emergenza, la maggior parte ha dovuto interrompere l’attività per mancanza di clienti, ma quelli che hanno continuato ad operare in questi mesi, in cui peraltro il rischio di contagio era particolarmente elevato, sono riusciti con cura, impegno e senso di responsabilità ad offrire un soggiorno in sicurezza”.
A fine marzo – continua la nota – l’OMS ha diffuso un documento specifico per il settore alberghiero in cui ha fornito indicazioni chiare per lo svolgimento dell’attività in sicurezza e le relative misure da assumere da parte degli operatori.
Vogliamo sottolineare che le aziende sono già impegnate nell’adeguamento delle strutture per implementare operativamente il servizio necessario ad un progressivo ritorno ad una “normalità” in cui, pur nel pieno rispetto delle esigenze di distanziamento sociale, sia possibile recuperare la quotidianità delle nostre vite che hanno anche bisogno, tanto più oggi, di ritrovare un equilibrio psicofisico che i mesi di chiusura forzata in casa hanno messo a dura prova.
Le misure identificate dall’OMS permettono di prevenire efficacemente il rischio all’interno della struttura offrendo all’ospite un livello di sicurezza tale da consentire il soggiorno in totale serenità. In questa fase gli alberghi italiani sono pronti alla piena implementazione delle misure previste garantendo la massima incolumità degli ospiti.
Allo stato attuale eventuali “fughe in avanti” di singole Regioni potrebbe generare confusione agli occhi degli ospiti e dei cittadini poiché la logica di misure diverse, da località a località, finirebbe per minare la credibilità delle destinazioni con conseguenze disastrosa sulla reputazione delle stesse.
L’esigenza di quello che abbiamo ormai imparato a chiamare distanziamento sociale, accompagnerà i prossimi mesi, ma chiarezza e condivisione saranno fondamentali per garantirne la piena applicazione.