Hotellerie motore del turismo, ma poche risorse e tasse alte

Dopo la lunga pausa del Covid Confindustria Alberghi è tornata a riunirsi in assemblea con un importante appuntamento in presenza per sottolineare il ruolo e il contributo che il settore alberghiero fornisce all’economia del Paese. I lavori hanno visto in apertura il saluto del presidente del CNEL, Renato Brunetta.

A seguire la presidente Maria Carmela Colaiacovo ha ripercorso i momenti drammatici vissuti dalle aziende: dall’arresto pressoché totale delle attività per la pandemia, alla ripartenza condizionata però da crisi energetica, inflazione e aumento esponenziale dei tassi di interesse. Un quadro complesso che rischia di rallentare gli investimenti, proprio quando la sfida di oggi e di domani per il settore si gioca sul mercato internazionale.

“Il settore turistico e alberghiero in particolare, ha davanti a se importanti possibilità di crescita. L’Italia si conferma una superpotenza del turismo a livello globale. Come imprenditori abbiamo fatto molto in questi anni e certamente continueremo a fare la nostra parte. Quello di cui abbiamo bisogno è una visione e politiche di settore che accompagnino la crescita e il cambiamento. Solo cosi il nostro settore potrà dare il suo contributo alla crescita del paese – ha deto Colaiacovo -. Il Pnrr certamente è andato nella giusta direzione con Ifit e Fri Tur a sostegno degli investimenti ma le risorse si sono rivelate insufficienti come noi avevamo denunciato all’epoca della prima stesura del piano. La complessità inoltre di alcune misure sta dilatando i tempi delle verifiche con il rischio che vengano poi a mancare i tempi per l’esecuzione delle opere. Non possiamo permettercelo”. Quindi ha puntato il dito contron l’esagerato carico fiscale a cui sono sottoposte le aziende alberghiere. “Non torno sull’imposta di soggiorno, ormai a livelli insostenibili e destinata per lo più a ripianare i debiti dei comuni”, dice la presidente di Confindustria Alberghi -. Ma devo sottolineare che quello della tassazione sugli immobili è per noi un problema la cui soluzione non può essere più procrastinata: è imprescindibile che si intraprenda un percorso volto alla riduzione del carico fiscale sulle nostre strutture. I livelli raggiunti dall’Imu non sono più sostenibili. E’ necessaria una sostanziale rimodulazione dell’imposta che tenga conto del fatto che l’immobile alberghiero è un bene strumentale dell’impresa. Allo stesso tempo bisogna ripensare anche alla Tari che grava in modo iniquo e insostenibile sugli alberghi che sono costretti a pagare sui mq anziché sui rifiuti effettivamente prodotti”.

Ad inquadrare l’aspetto economico con un approfondimento sul ruolo del settore nell’economia del Paese, l’intervento di Alessandro Fontana, direttore del Centro Studi Confindustria.

Poi la parola è passata al ministro del Turismo, Daniela Santanchè: “sono fiera di essere qui per il grande rispetto che ho per voi imprenditori, per voi che ci mettete ogni giorno passione, resilienza. Perché se in questa Nazione il turismo sta andando meglio, il merito non è stato della politica, è stato vostro che avete saputo creare ricchezza, posti di lavoro, avete contribuito a rendere migliore l’immagine dell’Italia nel mondo. Se oggi c’è tanta voglia di Italia, se oggi quando andiamo in giro all’estero tutti ci guardano con meraviglia e ammirazione per la nostra ospitalità, i nostri prodotti, la nostra cultura, è perché ci siete voi”.

Dal canto suo, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso ha sottolineato il ruolo del settore alberghiero come vetrina e volano del made in Italy.

Intervistato dalla giornalista Laura Chimenti, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha ricordato le trasformazioni che sta affrontando il mondo delle imprese alle prese con la nuova rivoluzione industriale, la necessità che il Governo sostenga gli investimenti, le opportunità derivanti dal PNRR e la necessità di politiche industriali ad hoc per il settore alberghiero.

Conclusa la parte degli interventi si è passati alla cerimonia di consegna dei premi Confindustria Alberghi 2023. A vincere il premio per la struttura che ha meglio saputo rappresentare lo stile italiano il Portrait Milano ritirato da Valeriano Antonioli, CEO Lungarno Collection mentre il riconoscimento all’imprenditore che ha meglio interpretato innovazione e mercato è andato ad Aldo Melpignano fondatore e ad di Egnazia Ospitalità Italiana. A decretare i vincitori una giuria presieduta da Gianni Letta e composta da Magda Antonioli, professore Università Bocconi e vicepresidente European Travel Commisison; Livia Peraldo, direttore di Elle Decor e Jean-Marc Droulers, già ad di Villa d’Este Cernobbio.

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