Iata sfida Giappone su privatizzazione scali e ambiente

Dovrà assumere leadershp nel dibattito sui cambiamenti climatici

Rendere la privatizzazione dei suoi aeroporti un esempio di buona pratica a livello globale e sostenere gli sforzi per condurre il settore aereo verso una percentuale di emissioni di anidride carbonica pari a zero in occasione dell’imminente incontro del G-8 che si terrà in Giappone. Sono le due sfide che la Iata ha lanciato al Giappone.
Nel discorso tenuto alla comunità economica internazionale in Giappone, Giovanni Bisignani, direttore generale e amministratore delegato Iata, ha dichiarato: “Non mi interessa chi possiede l’aeroporto: spetta ai politici deciderlo. Per l’economia, un aeroporto è importante in base a cosa offre. Mi auguro di collaborare con il ministero del Territorio, delle infrastrutture e dei trasporti e con gli aeroporti per garantire che la più grande privatizzazione di un aeroporto mai realizzata fino ad oggi nel mondo sia anche la più soddisfacente”. Sul versante ambiente, invece, Bisignani ha affermato: “I progetti del Giappone di predisporre sistemi di navigazione basati sulla qualità delle prestazioni nei suoi 20 principali aeroporti entro il 2012 ridurranno del 2% il carburante consumato ed eviteranno l’emissione di 162.000 tonnellate di CO2. E’ un grande esempio di come funziona la nostra strategia”. A giugno 2007, la IATA ha calcolato le previsioni affinché il trasporto aereo realizzi una crescita neutrale rispetto all’anidride carbonica, che conduca ad un settore in cui le emissioni di CO2 siano pari a zero. “In qualità di paese ospite dell’incontro del G-8 di quest’anno, il Giappone deve assumere un ruolo di leadership nel dibattito sui cambiamenti climatici. Esorto il governo giapponese ad incitare i leader del G-8 a puntare in alto e costruire la volontà politica per realizzare un settore aereo con emissioni pari a zero”, ha concluso Bisignani.
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