IGLTA, Italia ha moltiplicato associati, ma è percepita ancora come poco gay friendly

Si è appena conclusa la 32^ convention globale di IGLTA (International Gay & Lesbian Travel Association) allo Hyatt Regency Century Plaza di Los Angeles.

La convention internazionale ha visto un’area workshop che ha attratto buyer per un volume di business turistico da 946 milioni di dollari annui. Sono intervenuti delegati da 27 nazioni del mondo. Tra le novità di questa edizione i viaggi specifici per transgender, millennials, e un’apertura al mercato cinese.

Alessio Virgili, ambasciatore per l’Italia di IGLTA, ha partecipato in rappresentanza del turismo LGBT italiano. Virgili, testimonia la particolare attenzione che l’associazione degli industriali e aziende del turismo LGTB riservano al nostro Paese in vista di Expo 2015. 

“Anche quest’anno l’Italia rappresenta un fiore all’occhiello di IGLTA, essendo tra i primi Paesi per numero di associati, tra cui – sottolinea Virgili – non vi è alcun ente o istituzione pubblica”. 

Durante la Convention e nei momenti di confronto con operatori turistici, compagnie aeree e grandi catene alberghiere (come Hilton e Marriott) Virgili  ha potuto constatare “quanto l’Italia sia considerata una destinazione top, ma percepita come poco gay friendly, con una gay life vissuta in un sottobosco di pregiudizio. Inoltre – ha aggiunto Virgili – con l’Expo abbiamo ancora una volta mancato una grande occasione di accoglienza aperta e ufficiale al turismo LGBT”.

I soci IGLTA hanno fatto osservare all’ambasciatore italiano quanto non vi sia un sito informativo in inglese sugli eventi dedicati a questo specifico mercato.
“La percezione è che l’omosessualità sia un fatto privato, e non vi sia nessun tappeto rosso pronto ad accogliere questo segmento di mercato – afferma Virgili  – questo fa si che i gay scelgano altre mete, Paesi in cui sono esplicitamente invitati con un’offerta gay specifica”. Questo impegna le aziende che operano nel mercato del turismo gay in Italia a svolgere un’attività, oltre che di business soggettivo, anche promozionale e di informazione generalista, attività che “dovrebbe avere un supporto istituzionale, come avviene in Paesi che da anni intercettano questi flussi”.

Virgili ha rinnovato al Consiglio IGLTA il suo impegno per convincere le Istituzioni italiane ad ospitare una delle prossime Convention in Italia. “Dopo Anversa e Madrid, spero che Roma o Milano possano essere la prossima Città Ospite della Convention”. A questo proposito John Tanzella, il ceo e presidente di IGLTA, sarà a Roma per incontrare i soci italiani e i media a inizio di ottobre 2015. 

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