Imprese balneari incontrano Pd e Ncd

I rappresentanti delle maggiori organizzazioni sindacali degli imprenditori balneari  (Sib, Fiba, Cna – Balneatori, Assobalneari e Oasi), sono stati ricevuti da una qualificata e autorevole delegazione del Pd costituita da numerosi parlamentari coordinati da Filippo Taddei, responsabile per l'economia e membro della segreteria nazionale, e da Armando Cirillo, responsabile del turismo.
La stessa delegazione dei sindacati ha, poi, incontrato i vertici del Nuovo Centro Destra con a capo il viceministro per l'Economia Luigi Casero ed il vice capogruppo alla Camera Sergio Pizzolante.
Con entrambe le delegazioni i rappresentanti dei balneari hanno condiviso la necessità, nella comune consapevolezza dell'importanza strategica del settore e dell'attuale condizione di difficoltà e precarietà, di una riforma organica del comparto che assicuri continuità e certezza dell'attività delle imprese balneari oggi operanti; riconoscimento del valore commerciale dell'impresa;       razionalizzazione e riequilibrio dei criteri per il calcolo del canone demaniale che preveda anche una soluzione definitiva per i concessionari pertinenziali.
Nel corso degli incontri è stata posta particolare attenzione anche ai temi ed alle problematiche recentemente insorte riguardanti la fiscalità, sia nazionale che locale, (Iva, Tari, Imu, Tas ecc.), che già oggi stanno compromettendo gli equilibri economici delle 30 mila imprese balneari italiane.
Per Taddei, l'incontro "è stato proficuo per individuare soluzioni per gli investimenti e per la creazione di occupazione".
Sergio Pizzolante ha invece illustrato i punti chiave della sua proposta di legge sulla riforma delle concessioni demaniali che prevede il passaggio dal demanio al patrimonio dello Stato delle sole aree dove insistono i manufatti e le proprietà immobiliari degli stabilimenti balneari, con l'obiettivo di assegnarle con diritto di superficie con opzione per i concessionari attuali. La restante parte delle concessioni (arenili e ombreggi) rimangono demanio pubblico, soggetto alla concorrenza sulla base di un piano dei servizi che contempli criteri capaci di garantire l'unicità della gestione.

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