“I dati diffusi dall’Istat (+2,7% di presenze nel 2018 per gli esercizi extralberghieri che hanno registrato un incremento degli arrivi del 6,5%, il doppio di quello, già significativo, degli esercizi alberghieri) certificano il fatto che il boom del settore extra-alberghiero, per altro annunciato, costituisce una vera risorsa per il Paese”. È quanto sostiene Marco Celani, ad Italianway, startup prop-tech dell’accoglienza diffusa presente in tutto il territorio nazionale: “L’extra-alberghiero di fatto potenzia l’incoming grazie alle seconde case inutilizzate. Per esempio noi come Italianway abbiamo attratto, solamente nei primi 10 mesi del 2019, turisti da ben 161 Paesi. Si tratta di viaggiatori – continua Celani – che portano ricchezza su tutto il territorio e vivono destinazioni prima sconosciute e rese tali solo grazie all’extra-alberghiero che, se gestito professionalmente, è in grado di utilizzare la tecnologia per intercettare viaggiatori alto spendenti laddove non si sarebbero mai avventurati. La mancanza di servizi e di infrastrutture – conclude Celani – sono però ancora il grande gap che il nostro Paese continua a pagare: siamo la meta più sognata ma solo la terza in termini di incoming e meglio di noi fanno Spagna e Francia a cui certo non abbiamo nulla da invidiare. Il nostro Paese ha bisogno di ragionare in ottica di sistema, rimuovendo le barriere normative che non consentono agli operatori dell’extralberghiero di diventare facilmente player di livello nazionale, capaci di operare in modo legale, trasparente e virtuoso, facendo investimenti al riparo da discrasie legislative tra enti locali e amministrazioni centrali”.