“Se guardiamo allo stato dell’organizzazione turistica della montagna italiana ciò che colpisce è la mancanza di sistema, la compresenza di proposte in sé valide e che tuttavia perdono la loro capacità di impatto se non si creano in ogni comprensorio dei veri sistemi turistico-sportivi integrati”. E’ quanto emerge da una ricerca dell’Unione nazionale comuni comunità enti montani (Uncem) sul turismo – condotta tra gli amministratori locali – nella quale si ribadisce l’importanza di “lavorare per superare ogni municipalismo e campanilismo”. “Fondamentale – secondo l’Uncem – è il legame forte tra agricoltura, sport e turismo, da intendersi come trinomio che promuove le vallate e i beni agroalimentari d’eccellenza, genera flussi turistici, valorizza il paesaggio, tutela l’assetto idrogeologico, garantisce la nascita di nuove imprese, permette ai giovani di risiedere 365 giorni l’anno in montagna. Il Pnrr e i fondi strutturali comunitari devono agire favorendo tutto questo”. Infine “la crisi energetica deve essere affrontata con un tetto al costo dell’energia e con interventi normativi per le imprese che hanno necessità di accedere a prodotti finanziari delle banche e di Cassa Depositi e Prestiti. Con Anef e Federfuni, con tutte le organizzazioni delle imprese, si conferma la necessità di un forte dialogo, tra ‘pubblico e privato’. I costi energetici non possono indebolire un sistema di imprese già fragile e non possono ripercuotersi sugli utenti”.