Nasce Host+Host, 200 home sharer si constituiscono in associazione

È nata Host+Host, la prima associazione italiana che riunisce gli oltre 200mila home sharer italiani, ovvero cittadini che condividono i propri immobili in modo occasionale. Solo nel 2017 circa 7 milioni e 800mila (+37%) viaggiatori hanno scelto l’home-sharing su Airbnb.

Nel corso degli Stati Generali degli host italiani che si sono tenuti a Roma sabato scorso, è stato discusso e firmato il loro Manifesto ed è stata creata Host+Host  che si propone come un interlocutore stabile delle istituzioni e dei decisori politici nazionali in tema di home sharing, per dare voce e rappresentare le posizioni dei tanti cittadini che affittano la loro casa occasionalmente e per periodi brevi. Due le richieste per i primi 100 giorni della nuova legislatura in vista delle elezioni del 4 marzo: ripensare la normativa sugli affitti e armonizzare le leggi regionali in materia di turismo.

“La politica è stata sinora miope rispetto al fenomeno – spiega in una nota Michele Bazzi, portavoce di Host+Host -. In Italia purtroppo il legislatore ascolta solo chi grida più forte. Anche la Babele di 20 leggi regionali sull’ospitalità va ripensata. Le potenzialità sono enormi: ad oggi, il 54% dell’offerta di alloggi è già nell’extra alberghiero. In Italia ci sono 7 milioni di seconde case, generalmente sfitte, acquistate con sacrificio. Una casa condivisa è un immobile recuperato dal punto di vista edilizio, sul quale è intervenuta una ristrutturazione. E’ un intervento risparmiato all’ambiente ed al territorio. Inoltre, della spesa turistica, solamente il 30-35% è destinato all’alloggio. L’80% delle nostre locazioni avvengono con stranieri. C’è bisogno però di un patto per un turismo sostenibile”.

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