L’Ibar chiama in causa il Ministero dei Trasporti e Regioni contro l’Iresa, la nuova tassa sulle emissioni sonore degli aeromobili introdotta nel Lazio dalla Legge Finanziaria 2013.
L’Associazione, che rappresenta le principali compagnie aeree nazionali e straniere operanti in Italia, denuncia lo stato di precarietà in cui versa il trasporto aereo e chiede interventi alle istituzioni contro i rischi economici derivanti da questa ulteriore tassazione.
“Questo è un momento difficile per l’aviazione commerciale in Italia e nel mondo, ed è assurdo che ci venga richiesto il pagamento di un’altra tassa, oltretutto applicata solo in alcune regioni e con inspiegabili divari di importi da corrispondere in base al territorio e non alla tipologia di veicolo – dice Umberto Solimeno, presidente Ibar – Dopo il comunicato congiunto già firmato con le altre associazioni di categoria, abbiamo scritto a tutte le Regioni per richiedere subito un tavolo di confronto e al Ministero dei Trasporti per denunciare la grave situazione in cui versa il trasporto aereo, sottolineando le pesanti ripercussioni economiche previste dagli addetti ai lavori per i prossimi mesi in termini di ulteriori tagli, riduzione di personale e fallimenti aziendali. Pretendiamo che il Governo inizi a considerare il trasporto aereo come un volano per lo sviluppo territoriale ed economico sia a livello locale che nazionale, e non più un settore con risorse da spremere all’infinito – spiega – Ci opporremo in tutti i modi e in tutte le sedi competenti per cercare di far sospendere questa nuova tassa, che va ad aggiungersi a quelle già approvate su approdo e decollo dai maggiori aeroporti italiani, alle tasse passeggeri e all’introduzione di nuove addizionali comunali”.