Sono stati oltre 10.000 i manifesti affissi all’ingresso e all’interno degli stabilimenti balneari italiani aderenti a SIB-Confcommercio e FIBA-Confesercenti per illustrare la prima delle giornate di mobilitazione della categoria: oltre a celebrare la Festa della Repubblica, ricordava che da ben 14 anni gli imprenditori balneari italiani sono in attesa di una legge che applichi correttamente la Direttiva Bolkestein.
“Abbiamo avuto l’unico torto di aver creduto nelle leggi dello Stato italiano che garantiva la continuità di lavoro – affermano in una nota congiunta Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio e Maurizio Rustignoli, presidente di FIBA/Confesercenti – Non possiamo essere penalizzati per questo motivo”.
La Direttiva Bolkestein, così come chiarito dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea, presuppone l’accertamento della scarsità della risorsa. L’impossibilità, cioè, del rilascio di nuove concessioni. Il Tavolo tecnico consultivo sulla mappatura delle concessioni demaniali marittime ha certificato che nel nostro Paese vi è la possibilità del rilascio di nuove concessioni e che, quindi, nuovi operatori possano svolgere questa attività.
“Questa è solo la prima di una serie di iniziative di mobilitazione che abbiamo in programma questa estate – prosegue la nota – per spingere il Governo e il Parlamento a fare il proprio dovere: emanare una legge che, applicando correttamente la Direttiva europea, salvaguardi, nel contempo, le 30.000 imprese balneari italiane, (la maggior parte piccole e medie a carattere familiare), che con competenza e professionalità forniscono, da oltre 2 secoli, servizi che il mondo ci invidia e, soprattutto, che attirano ogni anno milioni di turisti sulle nostre spiagge e generano un importante gettito economico a vantaggio non solo dei nostri litorali”.