Dalla tassa di 6,5 euro sugli aeroporti lo Stato ricaverà 450 milioni di euro nel 2017 mentre l’incremento di 2 euro previsto in finanziaria ne frutterà altri 180. Lo sostiene l’Onlit, l’Osservatorio nazionale sulle liberalizzazioni nei trasporti, che definisce il provvedimento “sbagliato nella sostanza e nel metodo”.
“Nella sostanza – spiega il presidente Dario Balotta – perché porterebbe a 8,5 euro, dai 6,5 euro attuali, una già discutibile e iniqua tassa che finanzia nella maggior parte la cassa integrazione dell’Alitalia”. Quanto al metodo Balotta indica che “la tassa sul passeggero di fatto è una nuova imposta, perché i passeggeri sono già gravati dal canone di utilizzo degli scali denominato QW, dal sovrapprezzo dei vettori sul prezzo del petrolio, della sicurezza e delle assicurazioni chiamata YQ e, per finire, dalla tassa di sicurezza e difesa dell’ambiente per il controllo dei passeggeri e degli incendi denominata XT”. Secondo Balotta “già il dedalo di tutte le tasse e delle imposte sommate tra loro costano più del biglietto aereo e con questo nuovo incremento si raggiungerebbe il ridicolo”.