Solo 5,8 milioni di italiani sono andati in vacanza per il ponte del 2 giugno. Dati deludenti secondo il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. "Comparando, pur con i debiti distinguo, l'ultimo ‘ponte' simile a quello di quest'anno, che si registrò nel 2011 – precisa Bocca – la differenza di italiani in vacanza ammonterebbe ad oltre 2,5 milioni di persone in meno. Il dato assoluto – enfatizza – è preoccupante, soprattutto per il fatto che da sempre questo ‘ponte' rappresenta il banco di prova per l'ormai imminente stagione estiva. La speranza quindi che il bonus in busta paga di 80 euro, producesse un'immediata ripartenza dei consumi, non trova per il momento conferma nei fatti.
Dobbiamo purtroppo ancora fare i conti con una crisi profonda – sottolinea Bocca – che continua ad incidere in maniera molto significativa sulle scelte economiche dei nostri connazionali e della quale non riusciamo ancora a vederne la via d'uscita, con un mercato che continua a mostrare un andamento a corrente alternata. La preoccupazione principale, a questo punto – stigmatizza Bocca – è rivolta allo stato di precarietà economica nella quale sempre più imprese del ricettivo si dibattono e che, se non dovesse rivelarsi più che positivo il trimestre estivo, rischierebbero di chiudere i battenti licenziando migliaia di lavoratori. Dopo l'annuncio una settimana or sono del Decreto Cultura e Turismo da parte dell'Esecutivo – conclude Bocca – all'interno del quale sono state prefigurate forme di agevolazioni per la riqualificazione e la digitalizzazione delle aziende, è quanto mai necessario che le imprese, in debito di ossigeno a causa di un mercato interno da troppo tempo in stagnazione se non in contrazione, possano beneficiare di corsie preferenziali di finanziamento per accelerare quelle opere di ammodernamento strutturale indispensabili per il rilancio dell'offerta turistica".