Sib, spiagge in crisi con cali fino a 70%. Si spera per agosto

Le conseguenze dell’epidemia di Covid-19 la stanno pagando anche le spiagge nonostante il segnali di ripresa registrati dall’Enit, che vedono l’Italia in una situazione migliore rispetto alle rivali Spagna e Francia. È il bilancio dell’industria balneare tracciato dal SIB- Sindacato Italiano Balneari che aderisce a Fipe Confcommercio e associa più di 10 mila imprese. Secondo SIB a luglio le spiagge hanno registrato una buona affluenza, ma soltanto nei weekend, mentre nei giorni feriali sono rimaste vuote. I cali più vistosi si registrano in Sardegna (-70% delle presenze rispetto allo stesso periodo del 2019), Campania, Calabria, Sicilia e Veneto (-40%). Cali del 35% invece in Basilicata, Liguria, Marche, Molise e del 30% invece in Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Puglia e Toscana. Regge un po’ meglio il Lazio che registra ‘solo’ un -20%.

“La gran parte degli italiani sta riscoprendo la bellezza dei litorali nazionali vicino ai propri luoghi di residenza – dice il presidente del Sib Antonio Capacchione – ma mancano all’appello gli stranieri, tanto che diverse località a vocazione turistica sono state maggiormente penalizzate. Siamo ottimisti per il mese di agosto, da sempre scelto dalla maggior parte degli italiani per le vacanze, anche se siamo già consapevoli che il comparto turistico-balneare del 2020 rispetto allo scorso anno, complessivamente, non raggiungerà purtroppo il segno ‘+’ in nessuna delle nostre regioni”.

Sulla questione interviene anche il Codacons secondo cui “alla base della scarsa affluenza sulle spiagge non vi è solo l’assenza dei turisti stranieri, ma anche il fenomeno del caro-lettino e gli ostacoli al bonus vacanza, che finiscono per allontanare i cittadini dal mare”.

Anche Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, non nasconde il disappunto per i dati dell’Enit. “Siamo molto contenti per i colleghi di Cavallino Treporti e per quelli di Ravello, che a quanto pare registrano il sold out, ma i dati dell’Enit dell’altro giorno sono un film… Va bene dare segnali di ottimismo ma fino a un certo punto. Gli operatori del turismo del resto d’Italia stanno vedendo un film molto diverso, non bisogna travisare la realtà, non fa bene al settore”.

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