Il turismo costiero chiede al nuovo Governo chiarezza su aumento canoni demaniali

“La nautica italiana, dopo un periodo di crisi, si è ripresa. Ma per far ripartire gli investimenti è necessario fare chiarezza, al più presto,  sulla complessa vicenda normativa che riguarda l’aumento retroattivo dei canoni demaniali”. Lo ha detto la vice presidente vicario di Federturismo Confindustria Marina Lalli nel corso della sesta edizione della Conferenza Nazionale sul Turismo Costiero e Marittimo, che si è svolta al Salone Nautico di Genova, durante la quale Federturismo Confindustria, Ucina e Assomarinas hanno analizzato l’andamento del mercato dei servizi portuali turistici e hanno illustrato al nuovo Governo i temi ancora aperti e cruciali per l’intero comparto come l’aumento dei canoni demaniali e la Bolkestein.

“Negli ultimi quattro anni abbiamo assistito ad un lento recupero del 10% del  giro d’affari dei porti turistici, nel 2019 i transiti sono aumentati del 2% anche se  resta uno squilibrio tra posti barca a disposizione e in costruzione rispetto alle immatricolazioni di nuove barche – ha sottolineato il presidente di Assomarinas Roberto Perocchio -. Ma oltre ad evidenziare alcuni segnali di ripresa la conferenza di oggi ha rappresentato l’occasione per  richiamare, in vista della Legge di Bilancio, l’attenzione del nuovo Governo sulla problematica delle concessioni demaniali marittime e il loro rapporto con le normative europee che finora hanno avuto un’applicazione distorta così come sull’esclusione dalla Bolkestein delle imprese balneari, dei porti turistici e della nautica per salvare i nostri investimenti attuali e futuri”.

“Lo sviluppo del turismo costiero – ha concluso il vice presidente di UCINA Confindustria Nautica Piero Formenti – è fondamentale e determinante per i nostri cantieri. L’obiettivo è quello di avvicinare i diportisti di tutto il mondo perché scelgano le nostre coste e siano accolti adeguatamente per poter godere della bellezza del nostro territorio e delle eccellenze italiane”.

 

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