Il turismo responsabile non è più un fenomeno di nicchia. Lo dimostra il fatto che Aitr (Associazione Italiana Turismo Responsabile) si sta ormai avvicinando alla soglia dei cento soci. "Una cifra – ha sottolineato il presidente Maurizio Davolio, durante l'assemblea a Bologna – che potrebbe anche apparire di poca entità ma che tale non è se si pensa che i nostri soci sono tutte persone giuridiche. Per dare una chiara idea del valore di questo dato – ha aggiunto Davolio – basti pensare che fra i nostri soci figurano 18 tour operator che programmano viaggi ispirati ai principi del turismo responsabile nel mondo, 13 organizzazioni non governative che gestiscono progetti di sviluppo turistico nel Sud del mondo, numerose cooperative che offrono forme di turismo responsabile in Italia, due importanti editori come Touring e Lonely Planet e grandi associazioni nazionali. L'interesse internazionale per queste problematiche è fortissimo – ha concluso – al punto che entro l'anno, a livello comunitario verrà approvata la Carta Europea del Turismo Sostenibile e Responsabile che costituirà un paradigma di riferimento per le politiche turistiche degli Stati Membri, degli Enti Locali e dell'industria turistica in generale".