Cinquantasette milioni, settecentotrentamila e cinquecentodue visitatori. Sono quelli entrati nei musei, nei monumenti e nelle aree archeologiche statali in Italia nel 2023 secondo i nuovi dati del Ministero della Cultura. Un numero da record rispetto al passato, con un aumento di 10,7 milioni di visitatori rispetto all’anno precedente e di 2,4 milioni rispetto all’ultimo record, quello del 2018 (periodo prepandemia), quando erano stati strappati 55,3 milioni di biglietti in tutto il Paese. Il tutto per incassi totali da 313,9 milioni di euro, il 30% in più rispetto al 2019, quando si era registrato il loro picco massimo.
In testa alla classifica delle attrazioni a pagamento più visitate c’è il Colosseo, dove sono arrivati 12,3 milioni di turisti che hanno fatto incassare più di 79 milioni di euro (lordi). Al secondo posto, il Pantheon. Nella conta degli accessi al tempio romano sono inclusi anche quelli gratuiti, ovvero precedenti all’introduzione del ticket a 5 euro, a luglio 2023. Tant’è che, se nel secondo semestre sono entrati 1,6 milioni di visitatori a pagamento, in quello prima ce n’erano stati 3,6. Due milioni in più.
Quest’anno “probabilmente il numero elevato di visitatori sarà in calo fisiologico”, ha spiegato il direttore generale musei, Massimo Osanna, “mi sembrerebbe molto strano che il Pantheon, per quanto uno dei luoghi più iconici di Roma, sia più frequentato degli Uffizi”, che nella classifica sono terzi. Già nel 2018, però, i visitatori del Pantheon erano di gran lunga superiori rispetto a quelli delle gallerie fiorentine: quasi 9 milioni per il primo, 2,7 milioni per le seconde (inclusi i biglietti cumulativi).
Per il ministro Gennaro Sangiuliano, però, “dobbiamo far pagare” gli accessi per “garantire risorse per sostenere i musei”. Tant’è che “ho fatto pagare il biglietto del Pantheon ad Elon Musk”, ha ricordato. Si tratta di un modo, ha ribadito, per “accrescere e migliorare sempre di più l’offerta dei nostri musei”.
Ma non solo. Sangiuliano vuole crearne di nuovi. “Nel decreto Concorrenza – ha dichiarato il ministro – noi scriviamo esplicitamente di voler creare, per esempio, nelle regioni meridionali dei nuovi musei, uno importante a Regione”. In più, ha aggiunto, “noi siamo enormemente generosi nel dare musei gratuiti”, come nel caso delle domeniche e festività gratuite, le riduzioni per giovani e categorie protette.
Il più alto numero di ingressi in musei, monumenti e parchi archeologici è al Centro, dove raggiungono i quasi 37 milioni, per un giro d’incassi da 195 milioni di euro. A seguire il Sud con i suoi 12,6 e più di 80 milioni di introiti. Infine il Nord: 8 milioni di turisti per 38,7 milioni di euro. Le regioni che fanno meglio sono Lazio (27,4 milioni di accessi), Campania (10,4) e Toscana (8,6).
La presentazione dei dati è stata anche l’occasione per rilanciare l’app ‘Musei italiani’ che, a un anno dalla sua attivazione, include oltre 400 istituti. Tra le caratteristiche della piattaforma c’è anche un sistema di gestione diretta della biglietteria, già adottato da 130 musei e parchi. Il software ha riscontrato interesse “anche dalla Sicilia, che essendo regione autonoma non rientra nelle competenze specifiche del Ministero della Cultura e della direzione generale musei”, ha concluso Osanna.