Si è chiusa la 1^ edizione romana del Wte Unesco confermando l’interesse del pubblico e degli operatori che, nel corso dei tre giorni, hanno avuto l’opportunità di conoscere da vicino 120 siti Unesco di tutto il mondo, sia nell’ambito degli spazi espositivi che nel corso del workshop b2b, nonché di approfondire tematiche legate al brand Unesco grazie agli oltre trenta incontri tecnico-scientifici in programma.
L’edizione romana è stata l’occasione per un’ulteriore riflessione e confronto sul ruolo dei beni Unesco e della cultura per incrementare l’attrattività turistica del nostro paese. Un ruolo che, come è stato da più parti sottolineato, è e deve essere traino per lo sviluppo non solo economico, ma anche sociale dei territori e delle comunità locali. D’altro canto, è indispensabile salvaguardare e comunicare in maniera adeguata i siti Unesco, in virtù del loro forte valore identitario.
“Siamo soddisfatti dei risultati di questa prima edizione romana – ha detto Marco Citerbo, direttore del salone – D’altro canto, in una location come Roma non avevamo dubbi che le presenze di pubblico negli spazi espositivi e agli incontri sarebbero state significative, e che anche i buyer stranieri sarebbero stati conquistati dalla città e dai beni Unesco della regione. Un ringraziamento particolare – ha concluso Citerbo – va alla Regione Lazio che ha sostenuto economicamente e dal punto di vista organizzativo l’evento, al Comune di Roma e al Polo Museale del Lazio che ci hanno ospitato”.
Il salone è stato occasione anche per far visitare agli operatori turistici presenti alcuni dei siti Unesco del Lazio, a cominciare da Roma, in cui oltre al ricco patrimonio testimonianza degli antichi fasti della città, gli ospiti hanno potuto ammirare la Roma moderna, scrigno d’arte urbana, quindi Villa Adriana e Villa d’Este a Tivoli, Viterbo e Cerveteri e, infine, di gustare le tante eccellenze enogastronomiche del territorio.